“Stranger Things” (Netflix) è il simbolo della… creatività che guarda al passato per sedurre vecchie e nuove generazioni. Così il “Maverick” di Tom Cruise non dimentica le piroette aeree nel tardivo (e campione d'incassi) sequel di "Top Gun". E Jeff Goldblum, Laura Dern e Sam Neill sono ancora perseguitati quasi tre decenni dopo, in "Jurassic World: Dominion", dal temibile T-Rex, anche se geneticamente modificato. L’analisi sul giornale spagnolo “ABC”.

Non più solo serie e film. Via libera agli spot, reality show, sport. E, ora, anche la diretta. Amazon, Disney+, Netflix e AppleTv+ lavorano per diventare televisioni mainstream. Così su "Le Monde".

Sono le previsioni della società irlandese Digital Tv Research, secondo cui in tutto il mondo i clienti delle piattaforme a pagamento arriveranno a essere 1,7 miliardi. Gli Stati Uniti rimarranno il mercato più grande. Tutto sul giornale "Les Echos".

Il politicamente corretto che ha condizionato produttori, registi e attori viene messo da parte. E si scopre che sotto la crosta buonista c’era molta ipocrisia. I grandi brand dello showbiz dismettono il capitalismo militante. E stravolgono la programmazione. Tutti i dettagli su "The Washingtion Post".

Per avere un termine di paragone, le tv italiane hanno un carico di spot triplo, ovvero 12 minuti. Nessuna interruzione per la programmazione dedicata ai bambini. Tariffa per gli investitori? Si parla di 50-60 dollari ogni 1.000 telespettatori raggiunti. I dettagli sul "The Wall Street Journal Usa".

Secondo Brian Wieser, presidente della divisione business intelligence di GroupM, l'agenzia di proprietà di WPP, gli inserzionisti vedono «un grande pubblico non sfruttato» nell’audience delle piattaforme streaming. E l’annuncio di abbonamenti low cost con spot nelle serie e nei film permetterà di raggiungere spettatori pregiati dal punto di vista commerciale. Lo scenario raccontato dal "Financial Times".