L'introduzione della figura dell’ad con i super poteri, un cda snello e non più eletto dalla Vigilanza, il presidente di garanzia e il canone in bolletta. Sono alcuni dei punti della riforma della governance Rai.
Continuano le polemiche dopo l’’intervista del direttore generale Rai al “Corriere della sera”. E poi giro di concessionarie digitali per alcuni editori televisivi.
Il nuovo direttore generale deve gestire i mal di pancia per la nomina di Cinzia Squadrone al marketing di Viale Mazzini. Appalti: i pm indagano su 38 milioni sospetti.
Lui, very international, sta pensando a una eterea «direzione creativa». Lei, che mastica da anni pane e Rai, discute concretamente di redazioni giornalistiche, newsroom, nomine di direttori. Lui immagina scenari futuristici come una pay tv pubblica e si lancia in coproduzioni con la modernissima rete Intenet Netflix appena sbarcata in Italia. Lei detta la linea su talk show, pubblicità e palinsesti. Così su Il Giornale.
Dopo lo scivolone sulla segretezza del campione, lettera di Nielsen al Cda: forse blocco per sei mesi. Il dg di Viale Mazzini sceglie la direttrice del marketing.
Sul “Foglio” confessioni semiserie sul circo alla corte di Campo Dall'Orto. Intanto un’altra ipotesi per pagare la tassa sulla tv: la prima metà col vecchio sistema, la seconda con la bolletta.
Le polemiche nel Pd accelerano il piano di rinnovamento del dg Campo Dall’Orto . A metà mese un Cda dedicato alle news, una sola testata al posto delle 5 attuali.
La Rai di Matteo Renzi è tutta nuova, ma con alcuni sapori classici. Per esempio lo stipendio del direttore generale,Antonio Campo Dall'Orto: 650 mila euro.
Dopo le proteste ai membri del cda restano le stanze al piano nobile di viale Mazzini. Primi screzi Maggioni-Campo Dall'Orto sui cambi alle direzioni dei telegiornali
Maggioni e Campo Dall’Orto dubbiosi sulla presenza in studio dei parenti del boss, mentre Leone e il consigliere difendono il giornalista: “Mai è ammessa la censura”.