Pubblicato il 12/09/2015, 14:05 | Scritto da La Redazione

Nuova Rai, vecchi benefit: i consiglieri salvano l’ufficio

Rassegna Stampa: Libero, pagina 9, di Enrico Paoli

 

Il carrozzone va

Nuova Rai, vecchi benefit: i consiglieri salvano l’ufficio

 

Dopo le proteste ai membri del cda restano le stanze al piano nobile di viale Mazzini

Primi screzi Maggioni-Campo Dall’Orto sui cambi alle direzioni dei telegiornali

 

Intanto l’ufficio al settimo piano di viale Mazzini (anche se in coabitazione: una stanza per due, come il precedente cda), per il resto si vedrà. Perché per l’auto blu (anche se qualcuno si sarebbe già attrezzato in proprio), telefono aziendale, segreteria e segretaria a disposizione dei consiglieri occorre l’ok del direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, e del presidente del consiglio di amministrazione, Monica Maggioni. Ma se la storia aziendale della Rai insegna qualcosa, e sicuramente lo fa, la conquista del primo benefit da parte degli amministratori scelti e indicati dalla politica, è propedeutica al passo successivo. Soprattutto in una logica di scambio: a voi il potere di decidere a noi il dovere di controllare e indirizzare. Soprattutto quando sul tavolo del consiglio arriverà il bilancio, tutt’altro che roseo. Il tutto, ovviamente, in attesa della legge di riforma della Rai che consegnerà al direttore generale i poteri di un amministratore delegato. Dunque ampio margine di manovra e possibilità di operare le nomine, comprese quelle editoriali, senza dover consultare nessuno. E proprio questo particolare sta creando le prime tensioni all’interno del vertice aziendale. Campo D alpur avendo delineato la sua idea di Rai, ha tirato il freno a mano sulle nomine, anche se i nomi che circolano sono ampiamente confermati, mentre la Maggioni avrebbe voluto un «pronti via» in modo da cogliere di sorpresa i diretti interessati. In Rai, del resto, nessuno fa mistero del fatto che il piano di riforma dell’informazione, le cosiddette newsroom al posto delle singole direzioni di testata, sarebbe stato partorito dal precedente direttore generale, Luigi Gubitosi, in tandem con la Maggioni, allora direttore di Rai News 24. E proprio su l’attuazione di quel piano, due super direttori al posto degli attuali timonieri delle varie testate (e non certo sul «caso Vespa» e sulla sua adombrata rottamazione del conduttore come sostiene Repubblica), si sarebbe registrato il primo attrito fra il Dg e la Maggioni. Impossibile farlo subito, sarebbe stato il ragionamento del direttore generale, consapevole del fatto che mettere le mani nel sistema dell’informazione della Rai equivale ad entrare in campo minato. Con tutta probabilità, il primo valzer riguarderà le direzioni di rete, dalle quali dipendono i palinsesti e quindi i «contenuti» delle reti generaliste. Al posto di Giancarlo Leone, destinato a ricoprire l’incarico di vice direttore generale con delega al prodotto, dovrebbe andare l’esperta Maria Pia Ammirati, mentre al vertice di Rai Tre al posto del collezionista di flop Andrea Vianello potrebbe arrivare Silvia Calandrelli che lascerebbe una «rinvigorita» Rai Scuola. In alternativa c’è anche il nome di Simonetta Ercolani, apprezzata dagli addetti ai lavori per la sua scrupolosità e nota al pubblico per il programma cult Sfide. Difficile che l’azienda ricorra ad una soluzione esterna, anche se i nomi messi sul tappeto sono tutti di alto livello. Un valzer, questo seguito, se non addirittura anticipato, dal cambio degli uomini piazzati nei ruoli di staff dalla precedente gestione. Campo Dall’Orto, dicono a viale Mazzini, «non ha fretta», ma non vuole nemmeno doversi difendere da chi non è stato scelto da lui. La squadra dei collaboratori è importante e difficilmente rinuncerà ad attuare il proprio schema.