Jean-Luc Chetrit, direttore generale dell'Union des marques (UDM), che conta 240 soci, tra cui 41 dei primi 100 investitori pubblicitari in Francia, dice che le piattaforme streaming non posso più sbandierare ascolti autodichiarati, ma vanno monitorate da un soggetto indipendente. Come già avviene nel Regno Unito.

Netflix, Apple, Disney, Amazon, tutti i grandi nomi dei servizi di streaming si preparano a quella che suono come una rivoluzione, ma che è un'ibridazione del mezzo televisivo: la pubblicità.

Con la crisi che morde gli abbonati sono meno propensi a spendere in servizi di streaming ed ecco che i grandi player del mercato pensano alla Streaming Advertising: abbonamenti meno costosi, ma con l'inserimento di pubblicità per sostentare le produzioni più costose.

Un’analisi del New York Times critica la corsa ai diritti delle piattaforme. E si domanda se non sia più conveniente per tutti (broadcaster e consumatori) che tutto resti com’è

La National Football League entra nel mercato dello streaming. Il nuovo servizio sarà disponibile in due livelli: NFL+ e NFL+ Premium, rispettivamente al costo di 4,99 e 9,99 dollari al mese. Entrambi i servizi trasmetteranno le partite della domenica pomeriggio e le partite nazionali in prima serata la domenica, il lunedì e il giovedì sera. NFL continuerà a vendere i costosissimi diritti TV a ESPN di Walt Disney Co, NBC di Comcast Corp, CBS di Paramount Global e Fox Corp.