Netflix entra nel santuario italiano del cinema
Non solo film, l’Anica si rinnova e apre all’editoria digitale
La Repubblica, pagina 29, di Aldo Fontanarosa.
C’era una volta l’Anica, l’associazione che raccoglieva i produttori di film e fiction, i distributori, i tecnici di queste due industrie. Ora la storica associazione, nata il 10 luglio 1944, completa la sua trasformazione assumendo come stella polare anche i contenuti multimediali, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, i social network, i videogiochi. Sotto la regia del presidente Francesco Rutelli, l’Anica raddoppia le sue Unioni, che passano da tre a sei. Alle tre Unioni originarie (Produttori, Distributori e Imprese tecniche), se ne aggiungono tre, molto innovative. “Editori e Creators digitali” raccoglie aziende capaci di sperimentare nuove forme di informazione e comunicazione. Sono aziende che praticano la multimedialità nelle forme più avanzate e creano contenuti su misura dei social network. Ecco poi gli “Esportatori internazionali” e, infine, gli “Editori dei media audiovisivi”.
In quest’ultima Unione siedono imprese come Amazon Prime, l’italiana Chili, Disney, Netflix, Tim e ViacomCBS. Viene anche completata la squadra delle donne e degli uomini che guiderà le Unioni, in particolare le tre nuove. Da ieri Jaime Ondarza – manager editoriale di lungo corso, ora al colosso statunitense ViacomCBS – assume la presidenza degli “Editori dei media audiovisivi”. Invece Micaela Fusco guiderà l’Unione degli Esportatori internazionali mentre la produttrice Manuela Cacciamani, gli “Editori e Creators digitali”.
Innovazione
Per capire concretamente che cosa significa comunicare in forme innovative bisogna fare tappa a Torino. Nei giorni scorsi, alcune immagini di Diabolik, Eva Kant, Ginko sono state proiettate di notte sulla cupola della Mole Antonelliana per lanciare il film dei Manetti Bros. L’operazione di videomapping, che sarà replicata a breve in altre città, ha avuto proprio la Cacciamani tra le artefici. «È la prima volta», spiega il presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, «che un’associazione del cinema tenta e realizza questa integrazione» tra la sua anima storica e le forme più sperimentali di comunicazione.
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(Nell’immagine il logo di Anica)