Tim molla Sanremo: buco da 8,5 milioni di euro
Sanremo, quest’anno Tim non ballerà più
Il Messaggero, pagina 24, di Mattia Marzi.
Niente spot con la voce di Mina o Amadeus in versione ballerino, durante le pause pubblicitarie del Festival di Sanremo 2022. Ma soprattutto: niente soldi messi sul tavolo da parte della compagnia di telecomunicazioni. Secondo quanto si apprende da fonti vicine alla società, dopo cinque anni – quattro dei quali da sponsor unico – Tim, da pochi giorni guidata dal direttore generale Pietro Labriola a fianco del presidente Salvatore Rossi, avrebbe deciso di non rinnovare il supporto all’evento, separando il proprio marchio da quello della kermesse. A meno di 2 mesi dall’inizio della kermesse, in programma dall’1 al 5 febbraio, una prima tegola si abbatte così sulla macchina organizzativa del Festival 2022 guidata da Amadeus. E rischia di rallentarne gli ingranaggi.
Facendo scattare l’allarme di emergenza in una fase delicatissima, ora che il conduttore e direttore artistico, svelato il cast dei big in gara (in attesa della finale di Sanremo Giovani, in diretta su Rai1 il 15 dicembre – i due vincitori si aggiungeranno ai 22 big che hanno già prenotato l’albergo per febbraio, da Morandi e Iva Zanicchi a Emma ed Elisa, passando per Achille Lauro, Mahmood, Blanco e Sangiovanni), deve cominciare a scrivere il capitolo ospiti e aprire ufficialmente le trattative.
L’accordo
Tim approdò per la prima volta all’Ariston come sponsor nel 2016 e dall’anno successivo siglò con la Rai un accordo di sponsorship esclusiva. In questi anni la compagnia telefonica è comparsa ripetutamente con i suoi martellanti passaggi in tutti gli intervalli pubblicitari del Festival, accordando fiducia alla Rai prima e durante lo svolgimento della kermesse e contribuendo non poco ai ricavi legati alla raccolta pubblicitaria. Che in questi quattro anni è cresciuta esponenzialmente: 22 milioni di ricavi stimati per l’edizione 2017 (condotta da Carlo Conti e Maria De Filippi), 25 e 28 milioni rispettivamente per l’edizione 2018 e 2019 (le due guidate da Claudio Baglioni), 37,4 milioni per il 2020 (la prima condotta da Amadeus con il jolly Fiorello) e la cifra record di 38 milioni di ricavi complessivi per l’edizione dello scorso marzo. Per quest’ultima, proprio la sola Tim sborsò 8,5 milioni.
I motivi che avrebbero spinto Tim a non rinnovare la propria presenza al Festival sono legati ai recenti avvicendamenti alla guida della compagnia di telecomunicazioni: dall’uscita di scena di Luca Josi – ex brand strategy, media e multimedia entertainment, mente dell’operazione che aveva portato il marchio a sbarcare nella città dei fiori, ex produttore tv con Einstein multimedia (nonché braccio destro di Bettino Craxi negli anni di Hammamet) – a quella dell’ex amministratore delegato Luigi Gubitosi.
Rincorrendo Fiorello
La Rai sarebbe già al lavoro per risolvere il problema, ma con l’acqua alla gola: il tempo stringe e di mezzo ci sono anche le festività natalizie. Chissà che non si faccia avanti Wind, già in passato tra i marchi che avevano supportato come sponsor la kermesse. Peraltro, Fiorello ha legato in modo indissolubile il suo volto alla compagnia, di cui è testimonial: Amadeus lo ha raggiunto qualche giorno fa al Teatro Rossini di Civitanova Marche, dove lo showman era in scena con il suo spettacolo Fiorello presenta…! Una visita che è difficile non interpretare come un tentativo da parte del conduttore di convincerlo a tornare di nuovo all’Ariston al suo fianco, sciogliendo i dubbi di questi mesi. Si vedrà.
(Continua su Il Messaggero)
(Nella foto una promo Tim al Festival di Sanremo)