Pubblicato il 23/11/2021, 14:31 | Scritto da Andrea Amato

Ridateci Barbara D’Urso, meglio dei No Vax

Cari editori tv, “ripulite” i vostri talk show

Quando Piersilvio Berlusconi ai primi di luglio aveva annunciato un cambio editoriale da parte di Mediaset, abbandonando il modello infotainment a favore di un’informazione più rigorosa, noi di TvZoom avevamo applaudito alla svolta epocale. Già, perché i siparietti nei programmi di Barbara D’Urso, tra sedicenti Mark Caltagirone e amenità varie, in epoca di Covid-19 stridevano non poco. Quindi: basta trash, tv spazzatura, e via libera a notizie e commenti autorevoli. Un ottimo proposito per l’autunno 2021, evviva.

E invece no, non è andata così, perché al posto del pecoreccio, ma innocuo, Bar di Guerre Stellari di Live – Non è la D’Urso ci siamo ritrovati in video allucinanti talk show, in cui un virologo viene messo sullo stesso piano di un’ex hostess Alitalia ed ex gieffina sul tema dei vaccini, oppure dove un infettivologo è costretto a parlare di profilassi con un giornalista ex cocainomane, redento grazie all’apparizione della Vergine Maria. Per questo motivo, forse, dopo anni di battaglie contro i finti casi umani televisivi, chiediamo a gran voce: ridateci Barbara D’Urso!

Il vero pericolo non è nel trash

È più pericoloso ascoltare i vaniloqui di un’attempata starlette sul suo fidanzato immaginario, oppure dare la possibilità di diffondere fake news a una vasta platea in piena pandemia? Perché di questo si tratta: il nulla cosmico contro dannose bugie che mettono a rischio la salute pubblica. Ma attenzione: non è solo Mediaset che ha affondato le mani in questa melma, bensì tutte le reti generaliste, comprese quelle Rai e La7.

Le regole d’ingaggio nei talk show televisivi dovrebbero essere chiare: gli scienziati si confrontano con altri scienziati, i giornalisti commentano esclusivamente le scelte politiche nella lotta alla pandemia e le video-inchieste mandate in onda devono avere almeno tre livelli di verifica delle fonti. La pancia del Paese, invece, viene raccontata in un servizio di massimo 3 minuti, perché, purtroppo, con 133 mila morti alle spalle di quello che pensa l’uomo della strada sulla capacità immunizzante di un vaccino, dopo essersi informato su Facebook, francamente non ce ne frega niente. Cari Piersilvio Berlusconi, Carlo Fuortes e Urbano Cairo, date una mano a un Paese dilaniato da due anni di pandemia: mettete ordine nei vostri palinsesti.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Barbara D’Urso)