La pubblicità del vino rosé riecheggia non è comprensibilissimo e non si capisce il perché dell’inquadratura in soggettiva e robotizzata.

L’ultima pubblicità dell’auto, con protagonista l’attore, è completamente senza senso e non si capisce la trama. L'unica cosa è che sono riusciti a mettere due modelli nello stesso film.

Il nuovo spot dei biscotti Pavesi cerca di far convivere la jungla di Tarzan con il Festival e l’effetto è ovviamente schizofrenico.

Non si capisce come il programma più importante della Rai ogni anno abbia promo non all’altezza. Quest’anno il direttore artistico prova a fare il comico. Con scarsi risultati.

Dalla rottamazione di una Fiat alla fibra ottica, creando confusione nello spettatore-consumatore. C’è penuria di testimonial o di idee?

Tra scienza e magia, questa la linea scelta dall’azienda farmaceutica, per pubblicizzare la bevanda ai fermenti lattici. Il risultato, però, è un accrocchio con poco senso.

Il colosso della distribuzione on line getta la maschera e toglie a Coca Cola il primato della pubblicità natalizia più amata.

Va bene che il porno soft pecoreccio all’italiana degli anni Settanta è stato rivalutato, ma Rocco Siffredi che tenta di imitare Alvaro Vitali ci pare troppo.

Non è vero che tutti gli spot di giochi e lotterie fanno pena, la maggioranza sì e questa forse è l’eccezione che conferma la regola.

Va bene allargare il target, ma la casa automobilistica inglese esagera con il fascino discreto (si fa per dire) del cafonal.