Ora in tutto il mondo sono 223 milioni: "Dopo un primo semestre difficile, crediamo di essere sulla strada giusta per riaccelerare la crescita". Più fatturato e più utili in attesa di allargare ancora la platea di telespettatori.

Il Times fa i conti in tasca alla regina delle piattaforme. E traccia le nuove traiettorie di sviluppo: abbassare il prezzo per mantenere gli abbonati, aggiungere gli spot per compensare i minori ricavi. Una scommessa pesante. Che deve fare i conti con l’aggressività dei concorrenti. Ovvero con una spesa ancora maggiore per conservare il primato: i contenuti di successo sono costosissimi.

La piattaforma streaming che ha cambiato il mondo della televisione lancia l’abbonamento da 5,49 euro al mese con gli spot. Per raccogliere pubblicità, però, scrive Claudio Plazzotta su Italia Oggi, è indispensabile offrire al mercato dati certificati. E, infatti, Netflix da pochi giorni si è affidata nel Regno Unito a BARB (l’Auditel inglese) e nelle prossime settimane busserà alla porta degli altri organismi indipendenti che monitorano la tv nei vari Paesi

Il gigante dello streaming in continua espansione: in progetto la costruzione di nuovi studios nel Jersey Shore, a circa 50 miglia a Sud di New York.

Netflix ha aderito a BARB, la misurazione definitiva e affidabile di ciò che i cittadini del Regno Unito guardano. BARB è la prima valutazione di audience al mondo di proprietà dell'industria a cui Netflix ha aderito.

In un’assemblea generale a Parigi, di fronte a un crescente crollo di spettatori (-30% sul 2019) e alla presenza del sempiterno ministro della Cultura, Jack Lang, 83 anni, bordate contro la regina dello streaming, definita una droga . E contro il presente della Repubblica Emmanuel Macron, accusato di non sostenere l’industria.