La torta della pubblicità digitale viene condivisa da un numero sempre maggiore di attori. Il mercato è ancora dominato da Google e Meta, ma negli ultimi anni questi due giganti digitali statunitensi hanno visto emergere dei concorrenti.
Robert Kyncl, mago della tecnologia digitale, ha ceduto al corteggiamento di Leonard Blavatnik e ora, spiega il Fnancial Times, guiderà una società valutata 13 miliardi di dollari.
Netflix, Apple, Disney, Amazon, tutti i grandi nomi dei servizi di streaming si preparano a quella che suono come una rivoluzione, ma che è un'ibridazione del mezzo televisivo: la pubblicità.
I tedeschi, consci delle distanze che rimangono con la strategia indicata dal socio Mediaset, decidono di "ballare da soli" e acquisiscono il 50% della piattaforma Joyn da Discovery.
La partnership con il gruppo francese permetterà in esclusiva agli abbonati della piattaforma di divertirsi con Assassin's Creed (action-adventur), Mighty Quest (costruzione di castelli e saccheggio di mostri), Valiant Hearts (un puzzle storico) senza pubblicità o acquisti in-app, consentendo a Ubisoft di raggiungere un nuovo pubblico e di sperimentare nuovi formati per i titoli esistenti.
Si è spenta Elisabetta II d'Inghilterra, sul trono da 70 anni. Icona prima ancora che monarca, ha saputo attraversare crisi di popolarità proprie e della famiglia reale, uscendone sempre vincitrice, e le sue numerose trasposizioni sul piccolo e grande schermo lo dimostrano.
Questa è la percentuale che fuoriesce da un sondaggio in Germania. Nei Paesi Bassi gli intervistati nel corso di un’indagine internazionale della società di consulenza Simon-Kucher si sono dichiarati ancora più riluttanti all’idea di pagare meno ma dovendo vedere anche la pubblicità
Secondo il Financial Times tutte le mosse messe in atto dalla regina dello streaming per mantenere la leadership (aumento delle tariffe, introduzione della pubblicità, riduzione del numero di password condivise) non basteranno. Alcuni analisti ritengono che la cessione della società a un operatore tecnologico o multimediale più grande sia l’unica soluzione.
Persi un milione di abbonati, lo scivolone più brusco nella storia della piattaforma, ma un numero inferiore alla metà rispetto alle previsioni più fosche. Resta un quadro di grande incertezza e non solo per il moltiplicarsi dei concorrenti: "I ricavi delle TV in streaming potrebbero rivelarsi più vulnerabili del previsto a una recessione globale e a un calo dei livelli di spesa dei consumatori" sostiene Ben Swinburne, analista di Morgan Stanley.
Il colosso dello streaming, nonostante la perdita di un milione di abbonati e i numerosi licenziamenti dei propri dipendenti definisce i risultati "meno negativi" del previsto.
Pubblicato il 20/07/2022 15:03 in News Argomenti: netflix