Il visionario papà della Tesla sogna di concentrare nel social network un mix di messaggistica, servizi di sharing e quant’altro. Il modello è la cinese WeChat. Ma, scrive il Financial Times, replicare la formula in Europa e negli Stati Uniti non sarà facile

Il papà della Tesla ha messo l’uccellino azzurro in gabbia: prima ha detto di volerlo comprare, poi ha rinunciato. Nel frattempo il titolo in Borsa è precipitato, gli inserzionisti sono scossi dall'incessante e negativa attenzione sul numero di account falsi, i dirigenti sono allo sbando

L'amministratore delegato di Tesla ha rinunciato all'acquisizione del social network per la cifra record di 44 miliardi di dollari a causa dell'enorme numero, a suo dire, di account falsi e bot. Da Twitter non ci stanno e, anzi, portano il magnate in tribunale.

Il tycoon vorrebbe più umanità nel social network che sta comprando. Ecco quali sono i suoi piani rivoluzionari, partendo dal reintegro di Donald Trump, ostracizzato dopo l’assalto di Washington dei suoi seguaci. Così su “L’Economia del Corriere della sera”.

Elon Musk (Twitter) è l’ultimo arrivato in un club esclusivo dove siedono Mark Zuckerberg (Facebook), Jeff Bezos (Washington Post), Rupert Murdoch (Fox News), Bill Gates (Microsoft) e Michael Bloomberg (Bloomberg). Ecco come un pugno di uomini può condizionare la politica (e le nostre scelte).

Il magnate americano ha lanciato un’Opa ostile per acquisire il social network, 40 miliardi di euro la sua offerta, e in caso di presa del controllo ha le idee molto chiare sul da farsi. Tutti i cambiamenti in vista raccontati sul giornale spagnolo “Expansiòn”.