Il social network X - noto come Twitter fino all'estate, quando il suo proprietario, il miliardario Elon Musk, ha deciso di rinominarlo - potrebbe essere pericolosamente vicino all'amministrazione controllata. Questa è l'opinione di diversi analisti di Wall Street, di gran parte della stampa finanziaria statunitense. Così su El Mundo.

Elon Musk ha dichiarato di essere in procinto di apportare uno dei cambiamenti più visibili a Twitter da quando ha assunto il controllo della società di social media lo scorso autunno: la sostituzione del logo dell'uccello, ampiamente riconosciuto. Così Noam Scheiber e Ryan Mac sul. New York Times.

Una grande azienda tecnologica con miliardi di utenti introduce un nuovo social network. Sfruttando la popolarità e la scala dei suoi prodotti esistenti, l'azienda intende portare al successo la nuova piattaforma sociale. Nel farlo, intende anche schiacciare l'app di uno dei principali concorrenti. Così Mike Isaac sul New York Times.

La crescita ultraveloce di Threads sembra stia già mettendo a dura prova Twitter. Mark Zuckerberg, amministratore delegato della società madre di Threads, Meta Platforms, ha dichiarato che la nuova piattaforma di microblogging ha raggiunto i 100 milioni di iscrizioni a meno di una settimana dal lancio. Così sul Wall Street Journal.

Un gruppo di 17 editori musicali ha citato in giudizio Twitter mercoledì scorso, accusandolo di aver violato il diritto d'autore di circa 1.700 canzoni e chiedendo fino a 250 milioni di dollari di risarcimento, l'ultimo grattacapo per la piattaforma di social media di proprietà di Elon Musk. Così sul New York Times.

Una causa depositata lunedì da diversi ex dirigenti di Twitter ha dichiarato di aver speso personalmente più di un milione di dollari per le spese legali legate alle cause degli azionisti e a diverse indagini governative, tra cui un'inchiesta del Dipartimento di Giustizia. Così Kate Conger e Ryan Mac sul New York Times.

Alla fine anche il padrone di Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp) ha ceduto al fascino dell'abbonamento a pagamento, come fatto in precedenza dal concorrente Twitter. Account verificati grazie a una quota mensile. La scusa? La sicurezza.

Promessa di Elon Musk: “Mi dimetterò appena troverò qualcuno abbastanza sciocco da accettare il lavoro”. Domanda: chi è pronto ad accettare il calice avvelenato di un'azienda con gravi problemi finanziari, alle prese con problemi normativi e alle dipendenze di un proprietario esigente che è anche uno degli utenti più prolifici e popolari del social network?

Le cose non sembrano andare così bene nel social network del magnate delle auto elettriche nato in Sudafrica. Sono sempre meno gli introiti derivanti dalla pubblicità e le grandi compagnie sembrano scappare da quello che doveva essere la casa della libertà di parola.

Rinviato a mercoledì il nuovo servizio di abbonamento da 7,99 dollari al mese per le spunte blu: c’era il timore che potessero esserci fake per le elezioni di Midterm. Impossibile avere risposte alle molte domande sul futuro del social network: Elon Musk ha spazzato via, assieme a 3.700 dipendenti, anche il team di comunicazione