Pubblicato il 26/04/2022, 15:02 | Scritto da La Redazione
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Vivendi non intende cedere a Kkr: Tim vale molto di più

Vivendi non intende cedere a Kkr: Tim vale molto di più
Nel corso dell’assemblea degli azionisti a Parigi, l’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine ha parlato della società di telecomunicazioni e del valore che vorrebbe dargli il fondo nell’acquisizione. Tutto su “Il Sole 24 Ore”.

Tim, Vivendi conferma la linea: vale più di quanto offerto da Kkr

Il Sole 24 Ore, pagina 32, di Paolo Paronetto.

L’Italia è «più che mai una priorità» per lo sviluppo di Vivendi: siglata la pace con Mediaset, è Tim il dossier al centro dell’attenzione del gruppo transalpino, che intende fare quanto in suo potere per consentire all’ex monopolista di «esprimere il suo valore». Questo il messaggio lanciato dall’amministratore delegato, Arnaud de Puyfontaine, nel corso dell’assemblea degli azionisti, riunita ieri con la presenza fisica dei soci per la prima volta dal 2019 nella cornice dell’Olympia di Parigi. L’esempio da seguire, ha sottolineato, è quello di Universal Music Group, quotata alla Borsa di Amsterdam lo scorso settembre dopo un processo di valorizzazione che l’ha portata dagli 8 miliardi del 2015 ai 45,8 del momento dello sbarco sul listino.

Nel nostro Paese, ha spiegato de Puyfontaine, Vivendi ha in primo luogo «messo fine al contenzioso» con Mediaset e «sostenuto la creazione di Media for Europe», mentre «resta da rimettere sulla via del successo Tim», di cui la media company francese ha il 23,75%. Il manager parigino ha confermato la fiducia nell’ad Pietro Labriola, che ha «tutto il sostegno per ricreare il valore di questa impresa storica in Italia», obiettivo per ottenere il quale «al momento tutte le opzioni sono aperte». «Il nuovo piano strategico è ambizioso e Vivendi resta determinata a giocare il suo ruolo di azionista industriale di lungo termine in questa società e più in generale in Italia», ha scandito.

Valore superiore

Rispondendo alle domande degli azionisti, de Puyfontaine ha poi commentato l’interesse di Kkr, chiarendo di avere «ambizioni molto più importanti sul valore di Tim» rispetto agli 0,505 euro ventilati dal fondo. Vivendi, che dopo l’ultima svalutazione ha le azioni Tim iscritte a bilancio a 0,657 euro, crede infatti che l’operatore italiano abbia «molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro».

Quanto agli altri fronti aperti, il gruppo controllato dalla famiglia Bolloré, che ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 7,9% a cambi costanti e al netto delle acquisizioni a 2,38 miliardi, trainati dall’andamento della divisione pubblicitaria Havas e della pay-tv Canal+, si prepara ora a completare l’opa amichevole su Lagardère, i cui risultati sono attesi il 14 giugno. «I prossimi mesi saranno entusiasmanti», ha assicurato de Puyfontaine, che ha garantito sulla capacità del gruppo di affrontare «eventuali nuove crisi» nell’attuale contesto di incertezza «sanitaria, geopolitica ed 3-3,6 miliardi economica».

Tornando invece a Tim, i prossimi appuntamenti in calendario sono l’ufficializzazione dell’accordo commerciale con Open Fiber e la firma del memorandum of understanding sulla rete unica con Cdp, entrambi previsti in settimana, mentre il 4 maggio toccherà all’approvazione dei conti del primo trimestre.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nell’immagine il logo di Tim)