Pubblicato il 10/11/2021, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Stefano Coletta, dopo i flop verrà promosso a capo dell’intrattenimento Rai

Via alla “riforma dei generi”. II re dei flop diventa capo di tutti i varietà Rai

La Verità, pagina 18, di Maurizio Caverzan.

Con la riforma per generi della Rai, ideata da Fabrizio Salini, e abbracciata dall’attuale amministratore delegato, Carlo Fuortes, il direttore di Rai1, Stefano Coletta, dovrebbe insediarsi alla direzione della struttura per l’intrattenimento di prima serata. Insieme con quella della fiction, è la più ricca delle dieci aree in cui verrà organizzata la tv pubblica. La ratio della riforma è il contenimento dei costi, da attuare riportando le produzioni all’interno, invece di ricorrere alle troppe società esterne. Ma per raggiungere l’impegnativo obiettivo serve una buona squadra di autori, ben guidata dai dirigenti scelti allo scopo. Se poi, come dice Carlo Freccero, autorità riconosciuta in materia, perseguendo il risparmio, questa pianificazione comporta «un taglio alla possibile diversità del pensiero», poco importa.

Per capire se il pubblico della Rai avrà motivi di soddisfazione dall’imminente promozione di Coletta, già direttore della Terza rete e issato sulla Prima durante il governo giallorosso, è utile chiedersi come abbia gestito il sabato sera, giorno chiave dei programmi d’intrattenimento. Le medie di ascolto dal 2 gennaio al 6 novembre 2021, nell’orario 21.30-24.30, parlano di 2.929.000 telespettatori con il 16% di share, per Rai1, e di 3.973.000 ascoltatori, con il 21,7%, per Canale5. Una forbice di oltre un milione di spettatori e di 5,7 punti percentuali a vantaggio della rete Mediaset. Divario motivato dal fatto che, se si eccettuano cavalli di battaglia come Ballando con le stelle ereditati dalle precedenti direzioni, i nuovi esperimenti si sono rilevati tutti clamorosi fallimenti.

I flop di Coletta

Per i sabati dello scorso febbraio, nelle settimane che dovevano accompagnare al Festival di Sanremo, la direzione di Rai1 aveva pensato a una serie di serate evento con i big della canzone italiana, presentate da conduttori diversi. La realizzazione era stata affidata a Ballandi multimedia. Ma il 13 febbraio, vigilia di San Valentino, Parlami d’amore, il varietà presentato da Veronica Pivetti e dal molto sponsorizzato Paolo Conticini che doveva fare da prologo ad altre 4 serate, raggranellava appena il 10,2% (2,3 milioni di spettatori) a fronte del 28,2 di C’è posta per te di Canale5. Per la seconda puntata, la prima della serie intitolata A grande richiesta, erano stati schierati Patty Pravo e Flavio Insinna. Ma il risultato era stato ancora più deludente: solo l’8,3% e 1,9 milioni di telespettatori (C’è posta per te si era inerpicato fino al 30,3%).

A quel punto, per ammortizzare i costi ormai sostenuti (si parla di 750.000 euro a serata), le successive puntate con Ricchi e Poveri, Loredana Berté e Christian De Sica, erano state dirottate al martedì, tuttavia, senza che la colonnina dell’Auditel s’impennasse. Per il debutto della nuova stagione, invece, il pezzo forte doveva essere l’atteso esordio nella rete ammiraglia della tv pubblica di Alessandro Cattelan, il golden boy reduce dalle trionfali annate su Sky di X Factor. All’inizio Da grande era stato programmato per sabato 18 e sabato 25 settembre, con conseguente destinazione del budget (pare vicino al milione di euro). L’investimento era forte perché, nelle intenzioni del direttore di Rai1, le due serate dovevano aiutare il conduttore a familiarizzare con la rete in vista della promozione sul prestigioso palco dell’Eurovision Song Contest del maggio prossimo. Così, una volta scoperto che Maria De Filippi aveva anticipato la partenza di Tu sì que vales proprio al 18 settembre, per evitare al giovane Cattelan l’impari duello, era stato spostato alla domenica sera. Ma anche con la più morbida concorrenza di Scherzi a parte, Da grande era rimasto piccolo (share tra il 12 e il 13%).
(Continua su La Verità)

 

(Nella foto Stefano Coletta)