Pubblicato il 21/02/2022, 17:04 | Scritto da La Redazione

Paramount do it better

Paramount, ora si viaggia in streaming

L’Economia del Corriere della sera, pagina 29, di Maria Elena Zanini.

C’è un concetto che riassume bene, secondo Raffaele Annecchino, presidente e amministratore delegato dell’International Networks, Studios and Streaming di Paramount (ex ViacomCbs), quello che è il business dell’entertainment, ed è «trasformazione». Un concetto che si adatta senza difficoltà anche al percorso professionale del manager italiano.

Classe 1971, una laurea in Economia all’European Business School di Londra, una carriera cominciata a 22 anni in Turner International, per poi arrivare nel 1997 in MTV Networks International, nella galassia Viacom dove, nei successivi 23 anni ha ricoperto posizioni apicali nei più diversi settori del network, fino all’ultima trasformazione, a dicembre 2020, che lo ha reso responsabile dell’intero network di brand di ViacomCBS e di tutti i business collegati a livello mondiale, eccezion fatta per la sola area degli Usa. «Trasformazione e approccio globale – riassume Annecchino – sono i due perni attorno a cui ruota quella che è sempre stata ed è la strategia del gruppo».

La strategia

L’ultima «trasformazione» in ordine di tempo è quella del brand del gruppo che da ViacomCbs è diventato a partire dallo scorso 16 febbraio Paramount Global. «Con Paramount abbiamo avuto da sempre un ruolo da protagonisti, pionieri della Golden Age di Hollywood. Oggi, sotto il brand Paramount, siamo pionieri di un nuovo ed entusiasmante futuro», ha dichiarato Bob Bakish, presidente e ceo del gruppo in occasione dell’annuncio del rebranding. «Un marchio riconoscibile in tutto il mondo, con una storia importante e con una copertura globale sotto cui raccogliere tutti i nostri brand entertainment, da Cbs a MTV, da Comedy Central a Nickelodeon, passando per Paramount Pictures, Paramount+ e Pluto tv» spiega il manager.

E sotto cui proseguire con quella che è la nuova strategia di sviluppo del gruppo (da sempre focalizzato sui canali lineari), ossia lo streaming attraverso due piattaforme: Paramount+, appunto, e Pluto Tv il neonato servizio televisivo gratuito in streaming, supportato da pubblicità e con un palinsesto definito. il debutto nello streaming è stato il 4 marzo 2021, con il lancio di Paramount+.

L’espansione di Paramount+

Il servizio per il momento è disponibile negli Stati Uniti, in Canada, in America Latina, in Australia e nei paesi del Nord Europa, ma il gruppo pensa in grande. «Per ora Paramount+ è arrivata in 25 Paesi, con l’obiettivo di arrivare a 60 a fine 2022 per poi aggiungere anche i mercati di Medio Oriente, Asia e Africa», racconta Annecchino. In Italia arriverà nell’ultimo trimestre del 2022 (in contemporanea con Regno Unito, Irlanda, Germania, Svizzera e Austria) con un progetto direct to consumer, in partnership con Sky. Il percorso, quindi, è avviato e le basi sono solide: il modello di streaming, il mix di piattaforme e la presenza a livello globale. Anche i numeri giocano a favore del gruppo, soprattutto quelli degli abbonati.

La piattaforma Paramount+ al momento conta oltre 56 milioni di sottoscrittori totali a livello globale ma l’intenzione è quella di arrivare a 100 milioni di abbonati entro la fine del 2024, mentre Pluto Tv ha incrementato di 10 milioni gli utenti attivi mensili, per una crescita del 45% nei ricavi anno su anno a 362 milioni di dollari. Ma c’è ancora spazio sul mercato per nuove piattaforme streaming? «Al momento sono 23 i servizi streaming nel mondo. E sì, c’è ancora spazio. Il tutto sta nel come si arriva su un mercato. Il nostro approccio è sempre stato differente rispetto quello dei nostri competitor: noi siamo globali fin dalla nostra nascita. Siamo presenti sui vari mercati da decenni, basta pensare all’Italia dove abbiamo aperto il nostro primo ufficio nel 1993. E questo rappresenta un vantaggio competitivo enorme rispetto a un qualunque altro gruppo mondiale: conosciamo benissimo l’audience e le esigenze del mercato».
(Continua su L’Economia del Corriere della sera)

 

(Nella foto Raffaele Annecchino)