Pubblicato il 15/12/2021, 19:02 | Scritto da La Redazione

Allarme in Rai per le Olimpiadi

Allarme in Rai per le Olimpiadi
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la tv di Stato rischia di perdere l'esclusiva dei Giochi invernali di Pechino (fra meno di due mesi) e soprattutto di quelli estivi del 2024 a Parigi. Per quelli cinesi l'offerta è di 72 milioni di euro, mentre la richiesta di Discovery (broadcasting titolare del doppio evento per l'Europa) non si schioda da 80 milioni.

Rai in crisi: per 8 milioni rischia di perdere i diritti di due Olimpiadi

La Verità, pagina 21, di Giorgio Gandola.

Quando i diritti diventano rovesci. Non capita solo a Matteo Berrettini fuori forma, ma anche alla Rai, sempre più spesso. La tv di Stato rischia di perdere l’esclusiva dei Giochi olimpici invernali di Pechino (fra meno di due mesi) e soprattutto di quelli estivi del 2024 a Parigi. Appuntamento lontano, frapposto da un certo numero di stati d’emergenza che lo rendono un obiettivo lunare per l’italiano medio alle prese con un altro inverno di dittatura sanitaria. Ma il problema esiste e nella redazione sportiva di Saxa Rubra si vivono giorni di incertezza. Per le Olimpiadi cinesi l’offerta Rai è di 72 milioni di euro mentre la richiesta di Discovery (broadcasting titolare del doppio evento per l’Europa) non si schioda da 80 milioni.

Domani il consiglio d’amministrazione sarà costretto a formulare una nuova proposta, passando a 75 milioni nella speranza che gli americani si mettano una mano sul cuore e non decidano di uscire dalla trattativa per trasmettere in autonomia sul loro Canale 9 tutte le gare in chiaro, peraltro piangendo per il prevedibile flop economico. Otto milioni sembrano una differenza minima e già si comincia a parlare di «micragna» della gestione dell’ad Carlo Fuortes, soprannominato nei corridoi «il fantasma dell’opera» perché arriva dal teatro e poco conosce della complicata macchina televisiva.

L’asta per i diritti

Relativamente all’asta i problemi sono due. Il primo deriva dal consueto bagno di sangue al quale va incontro chi paga i diritti per giochi invernali con fuso orario sfavorevole come quello cinese; gli investitori pubblicitari sono restii a gettare denaro sul tavolo per il curling e lo short track. Potrebbero cambiare idea davanti a una Valanga rosa scatenata (Sofia Goggla, Federica Brignone, Elena Curtoni, Marta Bassino sono quasi imbattibili), ma va riconosciuto che da Nagano in poi l’Asia della neve è sempre stata avara di ricavi da investimento. Mondiali e coppe di calcio viaggiano su un altro pianeta.

Il secondo problema è l’obbligo della trasmissione in chiaro di un evento che per AgCom rientra fra quelli «di particolare rilevanza per la società», con la necessità di far si che almeno l’80% degli italiani possa seguirlo su un palinsesto gratuito. Mettendo insieme queste curve da slalom, il cda ritiene di avere già offerto il massimo. La faccenda si complica perché i diritti dei giochi invernali che partono l’8 febbraio vengono proposti da Discovery in un unico pacchetto con quelli delle Olimpiadi di Parigi 2024, per le quali l’interesse è ovviamente più alto e riguarda altri network concorrenti, pronti a inserirsi nella trattativa e a fare il colpo. Qui la paura di uno scivolone diventa palpabile, anche perché non sarebbe il primo.

Nel 2017 l’allora direttore generale Mario Orfeo dovette sudare sette camicie per ottenere i diritti tv dei giochi invernali in Corea ed estivi a Tokyo. Ma passò alla storia per avere perso quelli dei Mondiali di calcio in Russia; nonostante l’assenza della Nazionale azzurra furono un successo televisivo e fecero guadagnare 100 milioni in tre settimane ai concorrenti di Mediaset. Anche il suo successore Fabrizio Salini incappò in un infortunio sportivo: per risparmiare 23 milioni (più i 42 delle dirette Tv) rinunciò ai diritti digitali delle Olimpiadi di Gimbo Tamberi, Marcell Jacobs e dei dieci ori azzurri. Risultato: proteste degli sportivi e pomodori in faccia.
(Continua su La Verità)

 

(Nella foto Sofia Goggia)