Pubblicato il 17/07/2018, 12:04 | Scritto da Andrea Amato

Mondiali: spiegate a Mario Orfeo che in Italia il calcio è servizio pubblico

I Mondiali di Russia 2018 sono stati visti sui canali Mediaset da 297 milioni di spettatori

Con una nota ufficiale firmata da Piersilvio Berlusconi, Mediaset fa il bilancio dei Mondiali di Calcio appena finiti e trasmessi in esclusiva interamente (e per la prima volta) da Cologno Monzese: le 64 partite di Russia 2018 sono state viste complessivamente da 297 milioni di telespettatori. Ovvero 49 milioni in più (+19,7%) rispetto a Brasile 2014, quando in campo c’era anche l’Italia, con le partite trasmesse da Rai e Sky.

La più vista, ovviamente, è stata la finale tra Francia e Croazia, con 11,6 milioni di italiano collegati alle 17, con una share media del 66,58%. La partita di prime time più vista, invece, è stata la semifinale Croazia-Inghilterra con 10,7 milioni e il 47,23%.

Piersilvio Berlusconi chiude la nota dicendo: «È stato un orgoglio aver fatto tutto questo, sia in Italia sia in Spagna, in maniera totalmente gratuita, senza canoni o abbonamenti. Per un editore, questa è la soddisfazione più grande: offrire un vero servizio per il pubblico». Ed è qui che mi si chiude la vena. Il numero uno di Mediaset, giustamente, parla di servizio per il pubblico, perché di quello si tratta.

Alla presentazione dei palinsesti autunnali della Rai, il direttore generale di viale Mazzini Mario Orfeo, interpellato sui Mondiali dai giornalisti, ha spiegato che senza l’Italia i Campionati sarebbero stati un’operazione meramente commerciale e non di servizio pubblico. Quindi, per il numero uno della tv di Stato, 12 milioni di italiani davanti a una partita di calcio, ovvero sette televisori su dieci accesi contemporaneamente sullo stesso evento sportivo, non sono servizio pubblico. Senza contare che Mediaset, oltre ad aver recuperato i soldi spesi per acquisire i diritti tv dei Mondiali, ha anche raccolto circa 60 milioni di pubblicità in più.

Che la Rai non debba concentrarsi sulle operazioni commerciali è sacrosanto, ma non vengano a raccontarci la balla che i Mondiali non sono servizio pubblico. Perché, dati alla mano, lo sono tanto quanto il Festival di Sanremo. O forse dobbiamo pagare il canone per produrre esclusivamente varietà rancidi, che a mala pena vengono visti da 3 milioni di spettatori?

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto la Francia campione del mondo)