Pubblicato il 30/11/2021, 15:05 | Scritto da La Redazione
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Molestie & censura: non è ancora chiuso il dossier su Report

Molestie & censura: non è ancora chiuso il dossier su Report
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: inchiesta interna della Rai e richiesta di convocare il direttore di Rai3, Franco Di Mare, in Commissione parlamentare di vigilanza. Intanto, Sigfrido Ranucci ostenta sicurezza («È solo fango»), ma tradisce nervosismo quando su Facebook parla di «ispiratrici del dossier», come se fossero solo donne e ne riconoscesse l'identità.

Caso Report, si muove anche l’Audit Rai: «La Vigilanza convochi subito Di Mare»

Il Giornale, pagina 6, di F.Man.

La verità su Report sta per venire fuori. Come anticipato dal Giornale, l’Audit interna si sarebbe già mossa per verificare se le accuse mosse a Sigfrido Ranucci nella lettera anonima portata all’attenzione della commissione di Vigilanza («favori sessuali, scorrettezze e manipolazioni, verità piegate alle sue necessità») hanno o meno fondamento. Ranucci si dice sicuro («È solo fango»), ma tradisce nervosismo quando su Facebook parla di «ispiratrici del dossier», come se fossero solo donne e ne riconoscesse l’identità. Ne è testimone il consigliere della Vigilanza Rai Andrea Ruggieri (Fi), che dice di aver ricevuto minacce e allusioni per iscritto proprio dal conduttore di Report e che ha già investito della questione il presidente Alberto Barachini per una convocazione d’urgenza di Franco Di Mare, direttore di testata che secondo Ranucci sarebbe anche stato al corrente delle accuse.

Intanto emergono nuovi particolari sul servizio «confezionato ad arte» contro un’eccellenza privata nella sanità, individuabile nel gruppo San Donato di cui si parla nella documentata lettera anonima: nel servizio girato in piena pandemia – non senza difficoltà operative da una giornalista con 20 anni di esperienza tv alle spalle, con interviste e documentazioni – sarebbe emerso che lo stesso gruppo privato aveva iniziato a ricoverare pazienti Covid nelle sue strutture ben prima che il Pirellone, con una delibera, li «obbligasse» a farlo. Circostanza oltremodo annacquata invece in un servizio considerato ostile dal gruppo e realizzato da un altro collega di Report, anche perché non tiene conto della documentazione raccolta dalla precedente collega, che secondo Ranucci non era stata neanche autorizzata (ma delle altre email dimostrerebbero il contrario).
(Continua su Il Giornale)

 

(Nella foto Sigfrido Ranucci)