Pubblicato il 25/06/2021, 17:31 | Scritto da La Redazione
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Sigfrido Ranucci: Come si può equiparare un giornalista Rai a un funzionario pubblico?

Report contro il Tar: «Si è aperta una falla ora ci intimidiscono»

La Stampa, pagina 14, di Michela Tamburrino.

Sigfrido Ranucci non riesce neppure a godersi il successo del suo Report formato replica che porta ottimi ascolti. Perché arrivano altri guai. «La sentenza del Tar ha aperto una voragine inarginabile. E costerà tempo, fatica e tanti soldi». Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa quando una sentenza del Tribunale Amministrativo ha imposto alla Rai di rendere pubblici gli atti dell’inchiesta giornalistica Vassalli, valvassori e valvassini, condotta da Report per indagare sugli appalti pubblici in Lombardia. Tutto partiva da una serie di consulenze riconducibili all’avvocato Andrea Mascetti che sentendosi offeso dal servizio si era rivolto al Tribunale amministrativo per accedere agli atti che lo coinvolgevano. La sentenza dava ragione all’avvocato solo per quanto concerneva gli atti relativi alla pubblica amministrazione, riconducendo di fatto la Rai in un ambito di ente pubblico e non più considerata azienda di contenuti giornalistici. Una sentenza inaspettata che ha generato uno tsunami.

È di queste ultime ore la notizia che anche il viceministro degli Affari esteri della Repubblica d’Albania, Agron (Genti) Tare, ha chiesto alla Rai e alla redazione di Report l’informativa della Guardia di Finanza di Bari che lo riguarda. E nel farlo, il legale del viceministro Tare fa riferimento, in particolare, alla «recentissima sentenza del Tar, emessa proprio nell’ambito di un procedimento amministrativo in cui era parte la Rai in relazione al programma Report».

Ranucci, oramai gli argini sembrano essersi rotti.
«Temo si sia perso il cuore del problema che questa sentenza ha generato. Ho letto l’articolo di Zagrebelsky uscito questa mattina sul vostro giornale. Lui è andato alla conseguenza della sentenza. Ma sono le motivazioni della sentenza stessa con cui si spingono a rendere ostensibili gli atti che sono inaccettabili».
Perché gli atti sono fonti, giusto?
«Certo. Se io ricevo una mail da un funzionario di un ente locale, questa mail ha un nome e un cognome. Chiedercene conto equivale a intimidazione».
E adesso che farete?
«Dopo la richiesta del viceministro albanese faremo ricorso un’altra volta. Una follia. E questo significa spese legali enormi. Io credo sia giusto riportare al centro il fatto che né la Rai, né Report producono atti amministrativi. Noi produciamo giornalismo che dovrebbe essere protetto. Invece oggi ci sono i presupposti per equiparare un giornalista Rai a un funzionario pubblico».
Che effetto le fa?
«L’effetto slavina. Che ha già provocato danni. Chiunque si potrà accodare e avanzare richieste. Causando perdita di tempo, denaro. Poi qualcuno in Vigilanza si alzerà per chiedere quanto costa in spese legali Report».
(Continua su La Stampa)

 

(Nella foto Sigfrido Ranucci)