Pubblicato il 13/06/2022, 15:03 | Scritto da La Redazione
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Pier Silvio Berlusconi prepara la conquista della Germania per primavera 2023

Prima la Spagna poi la Germania. Mediaset rilancia il piano europeo

Affari&Finanza de La Repubblica, pagina 7, di Sara Bennewitz.

Parte dalla Spagna la prima conquista di Mediaset per colonizzare il Vecchio Continente. Dopo aver annunciato un’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) nel giugno 2019 – mai decollata per motivi legali – la società guidata da Pier Silvio Berlusconi lo scorso marzo ha promosso una nuova offerta, alzandone pochi giorni fa il prezzo del 16% (o 30 centesimi in più per azione) per garantirsi l’appoggio del cda di Mediaset España e avere così l’accesso al libro soci.

La nuova offerta del gruppo delle Tv commerciali prevede un corrispettivo di 2,16 euro per azione (per un totale di 300 milioni, contro i precedenti 252) e nove azioni della holding olandese del gruppo MfE, di categoria A, per ogni due titoli della controllata Mediaset España, quotata a Madrid. La Cnmv (la Consob spagnola) ha appena dato il via libera ai nuovi termini dell’offerta in corso – che pertanto terminerà il primo luglio – e che ora secondo gli analisti ha buone chance di avere successo, permettendo a MfE di arrivare all’85% del capitale della società iberica. Entrando a far parte del gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi, infatti, i soci spagnoli possono subito incassare un piccolo premio, insieme alla prospettiva di un ricco dividendo futuro.

Strategia europea

Mediaset lo scorso anno ha trasferito la sede legale in Olanda con l’ambizione, grazie a una giurisdizione più snella, di poter aver buon gioco nell’aggregare altre realtà europee. Con l’occasione, in ottemperanza al diritto olandese, la nuova Media for Europe (MfE) ha scritto nello statuto che «almeno il 50% dell’utile netto» generato nell’esercizio sarà redistribuito ai soci sotto forma di dividendo. Il gruppo, che quest’anno è tornata alla cedola ordinaria (5 centesimi sia per le azioni di categoria A che per quelle B, che hanno voto maggiorato di 10 volte), secondo le stime di Mediobanca Securities con 362 milioni di utili nell’esercizio 2022 la prossima primavera dovrebbe distribuire almeno 6 centesimi di cedola: un valore che, ai prezzi attuali delle azioni di categoria A, rappresenta un rendimento dell’li per cento (e dell’8% per quelle di categoria B), di cui beneficeranno anche gli attuali azionisti Mediaset España – a digiuno di dividendi dal 2019 – che aderiranno all’Opas.

Simili considerazioni anche da Jp Morgan, che per il 2022 e il 2023 si aspetta 360 milioni di utili, previsti salire a 386 nel 2024 con la possibilità di distribuire un dividendo di 7 centesimi. La fusione tra la capogruppo e la controllata spagnola (di cui MfE ha il 56% del capitale) dovrebbe inoltre generare 55 milioni di sinergie sui costi, diluendo la presa dei Berlusconi, che per effetto dell’Opas scenderanno dal 50,1 al 48,3% della società. Sempre secondo Jp Morgan, le sinergie che saranno realizzate fondendo al suo interno Mediaset España, consentiranno a MfE di aumentare l’utile operativo del 10% e il valore di mercato del 20%.

Cosa dicono gli analisti

Gli analisti sono pronti a scommettere che una volta chiuso con successo il capitolo iberico, con il delisting della controllata atteso a fine anno e il controllo totalitario sulle attività che ruotano attorno allo storico canale televisivo Telecinco, in primavera MfE sarà più forte e pronta a muovere alla conquista di ProsiebenSat. Nell’arco degli ultimi tre anni MfE ha rilevato infatti sul mercato il 24% del gruppo tedesco (con l’ambizione di salire al 29,9%), investendo circa 700 milioni e incassando peraltro un dividendo di 45-50 milioni, che rappresenta un discreto rendimento. Ma al di là dell’investimento finanziario, MfE resta convinta del valore industriale dell’operazione e all’assemblea del 2023 non solo potrebbe proporre una propria lista per il cda, ma chiedere anche la separazione delle attività Tv in Germania da quelle dei siti di incontri che fanno capo alla partnership Parshipmeet Group, con siti di incontri e di social dating quali Parship, ElitePartner, Lovoo, MeetMe.

Una volta spaccata in due l’azienda tedesca, sarebbe un boccone più facile da digerire per MfE, tanto più che per allora il gruppo italo-olandese dovrebbe aver incassato i proventi della vendita del suo 40% di Ei Towers. La società delle torri tv controllata dalla società di investimenti F2i (che ha 60% del capitale) a cavallo dell’estate dovrebbe infatti annunciare un matrimonio con la rivale Rai Way, controllata con il 65% dalla Rai. Il gruppo pubblico ha dato mandato alla banca d’affari Lazard per farsi assistere nell’operazione, Rai Way avrebbe sondato invece Citigroup, F2i si sarebbe rivolta a Credit Suisse e Mediaset a Mediobanca.
(Continua su Affari&Finanza)

 

(Nella foto la sede Mediaset)