Pubblicato il 03/09/2021, 15:05 | Scritto da La Redazione
Argomenti: , , ,

Rai Way-Ei Towers, forse è la volta buona per la fusione

Si riaccende Rai Way-Ei Towers

MF – Milano Finanza, pagina 9.

Il progetto era stato tratteggiato già diversi anni fa, quando al governo c’era ancora Matteo Renzi, al punto che era anche stata lanciata un’offerta d’acquisto e scambio a Piazza Affari. Del resto, l’Italia è l’unico Paese europeo che ha due tower company distinte e separate, in un mercato che va concentrandosi a livello globale. Adesso, con l’esecutivo Draghi operativo da mesi e con la definizione del nuovo cda della Rai, il dossier relativo alla possibile integrazione della controllata Rai Way con Ei Towers – per dare vita al polo leader su scala nazionale nel business delle torri di trasmissione del segnale televisivo – è tornato d’attualità.

Come hanno riferito più fonti finanziarie contattate da MF – Milano Finanza, alla ripresa dei lavori autunnali banchieri e avvocati d’affari hanno riaperto il dossier dell’operazione più volte studiata e valutata dai board e dai soci delle due società potenzialmente coinvolte. Le condizioni di mercato per arrivare alla definizione del deal ci sono tutte: Mediaset, azionista al 40% di Ei Towers, dopo i recenti dividendi incassati, è pronta a monetizzare per concentrarsi sul progetto di creazione di un gruppo televisivo paneuropeo coinvolgendo la controllata spagnola e, magari, la partecipata tedesca ProsiebenSat.1. Dal canto suo la Rai, con il nuovo consiglio presieduto da Marinella Soldi, manager dalla lunga carriera televisiva (Discovery) e guidato dall’ad Carlo Fuortes, ha avviato un percorso di razionalizzazione, tagli e controllo di gestione.

Fare cassa

Poter disporre del controllo (64,97%) della società infrastrutturale può essere un modo per fare cassa e incamerare così quella liquidità utile a sistemare i conti, potendo ipotizzare anche un extra-cedola pre-integrazione tra Rai Way ed Ei Towers con la tv di Stato. Se la strada può essere in discesa visto che l’operazione è semplice da definire dal punto di vista finanziario e industriale, quello che può restare uno scoglio arduo da superare è l’aspetto politico. Vero che il governo Draghi può contare su una figura come quella del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao che conosce bene il business, ma resta un aspetto non secondario che va affrontato.
(Continua su MF – Milano Finanza)