Pubblicato il 19/04/2022, 11:33 | Scritto da La Redazione
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La guerra di posizione di Mediaset in ProsiebenSat

La guerra di posizione di Mediaset in ProsiebenSat
In attesa dell’assemblea del prossimo 5 maggio, il Biscione ha chiesto un “giudizio” su ogni consigliere proposto dai tedeschi. Un problema di governance, che in realtà non fa che surriscaldare il clima. Già torrido. Tutti i dettagli sull'inserto "Economia" del "Corriere della sera".

Il blitz tedesco di Mediaset «Cantiere ProsiebenSat»

L’Economia del Corriere della Sera, pagina 8, di Maria Elena Zanini.

La campagna tedesca di Mfe-MediaForEurope si arricchisce di nuovi dettagli e di nuovi battibecchi. Che tra il management di Prosiebensat (di cui MfE ha oltre il 25%) e gli azionisti di maggioranza non corra buon sangue è cosa nota. Ma ad acuire i contrasti è stata l’ultima comunicazione della holding guidata da Pier Silvio Berlusconi. In vista dell’assemblea del gruppo televisivo tedesco del prossimo 5 maggio, l’ex Mediaset ha chiesto che i soci possano deliberare sull’esame della posizione individuale di ciascun membro del consiglio direttivo della società e del consiglio di sorveglianza. Quindi non più un «giudizio» collettivo sui due board, come è sempre stato, ma un «giudizio» caso per caso.

Non sono mancati i malumori in casa Prosiebensat dove hanno sempre visto i due consigli, l’executive board e il supervisory board come due team compatti che lavorano assieme, al punto che la vulgata al quartier generale del network tedesco è che «a team is leading the company», a guidare la compagnia, più che le singole persone, è la squadra.

Il nodo della governance

MfE ha parlato per giustificare la richiesta di una garanzia di governance «moderna» e «trasparente» che «corrisponde alle migliori pratiche comuni delle società del listino Dax». A ben vedere, però, sono solo 40 delle 90 tra le maggiori società quotate a Francoforte che hanno adottato il tipo di governance chiesto da MfE. Tra queste, Volkswagen. Ma sono state le vicende giudiziarie a portare il gruppo automobilistico verso questo modello. Insomma, sembra quasi che la richiesta di MfE assomigli più a una prova di forza più che a un’esigenza vera e propria di mercato.

Fonti da Cologno ribadiscono di non voler entrare in polemica. A Cologno si ripete che le contese tra società e azionisti non portano nulla di buono, l’obiettivo comune dovrebbe essere il meglio per la società e per tutti gli azionisti. Certo l’assemblea di Prosiebensat può sempre tirarsi indietro e rispondere «no grazie», ma i rapporti, appunto, sono già abbastanza tesi e un diniego potrebbe portare alla rottura definitiva tra le due parti. A quel punto che fine farebbe il progetto europeo di Cologno Monzese?

L’opzione dell’Opa

Sul tavolo c’è anche il dossier Opa con la grande incognita che si porta dietro: MfE lancerà il takeover sul gruppo tedesco oppure no? Non sembra rassicurante, dal punto di vista di Prosiebensat, il «al momento non ci sono piani», lanciato del cfo della holding Marco Giordani qualche settimana fa. In gioco, fanno notare nel corridoi del gruppo tedesco, c’è l’identità della rete stessa che fa del suo slogan «We love to entertain you» la propria filosofia. L’amministratore delegato di Prosiebensat Rainer Beaujean non è entusiasta della situazione azionaria del gruppo e insiste sull’indipendenza. Anche perché a preoccupare è soprattutto la visione di MediaForEurope. L’obiettivo è quello di creare un gruppo paneuropeo dei media e dell’intrattenimento. Da qui l’interesse per Prosiebensat e l’Opas annunciata su Mediaset España (senza delisting). Mercati troppo diversi tra loro in termini culturali per poter pensare a contenuti comuni.
(Continua su L’economia del Corriere della sera)

 

(Nell’immagine il logo di ProsiebenSat.1)