Ecco chi conta davvero nella televisione italiana
Tv, nel 2022 una sfida per tutti
ItaliaOggi, pagina 19, di Andrea Secchi.
La Power Map 2022 di Tivù, la mappa del potere televisivo stilata dalla rivista di Duesse Communication, quest’anno è più snella del solito. Non significa che il settore abbia perso di importanza, tutt’altro. È l’effetto dei cambiamenti a cui è andato e sta andando incontro, che fanno mutare gli assetti, portano a cambi di casacca e a qualche rimescolamento. Di sicuro, i grandi centri di potere televisivo restano: Mediaset con la sua concessionaria ha lavorato bene anche nei periodi più bui, la Rai ha ben gestito il passaggio di testimone nella fiction, Discovery si sta preparando a una fusione storica, Disney ha giocato bene la sua carta nello streaming, poi le piattaforme in continua espansione e il momento d’oro dei produttori.
Tutti i player, però, sono difronte a sfide importanti, più che in altri anni, qualcuno con i propri concorrenti altri anche al proprio interno. Ci sono tre personaggi, in particolare, che risultano in evidenza nella Power Map della rivista diretta da Linda Parrinello. Sono i nuovi ingressi come Maria Pia Ammirati, che ha sostituito a Rai Fiction Eleonora Andreatta oggi responsabile degli originals di Netflix in lingua italiana. Ci sono i nuovi vertici Rai, l’amministratore delegato Carlo Fuortes e la presidente Marinella Soldi. C’è Nicola Maccanico, l’anno scorso a Sky e quest’anno amministratore delegato di Cinecittà, che già sta riportando gli studi di produzione romani a essere un punto di riferimento dell’audiovisivo non solo italiano.
Le conferme
Nella Power Map ci sono però anche conferme come quella di Daniel Frigo di Disney, dopo i risultati importanti del gruppo con il servizio in streaming Disney+, oppure quella di Alessandro Araimo, l’a.d. di Discovery Italia alla vigilia della fusione della casa madre con WarnerMedia. «È un periodo molto importante per il settore che prevede una sfida per tutti», commenta Vito Sinopoli, l’editore di Tivù. «Chi è già forte come Netflix, Amazon, Disney+ ha di fronte la necessità di produrre più contenuti locali e di un livello qualitativo adeguato anche per il mercato internazionale. Chi invece sta realizzando cambiamenti societari e di assetto deve misurarsi con la sua nuova dimensione».
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(Nella foto la rivista Tivù)