Pubblicato il 04/09/2019, 18:03 | Scritto da Carlo G. Lanzi

Mediaset dà il via libera alla creazione di Media For Europe. Vivendi non ci sta

Mediaset dà il via libera alla creazione di Media For Europe. Vivendi non ci sta
L’assemblea degli azionisti di Cologno Monzese ha approvato la fusione con Mediaset España per dare vita alla holding MFE, ma il socio francese minaccia ricorsi.

Piersilvio Berlusconi: “Sono convinto che Vivendi non recederà da Mediaset”

L’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset S.p.A. ha approvato oggi la fusione transfrontaliera per incorporazione di Mediaset e Mediaset España Comunicación, S.A. in Mediaset Investment N.V., società di diritto olandese interamente e direttamente controllata da Mediaset, che assumerà la denominazione MFE – Mediaforeurope N.V. e diventerà la nuova società holding del Gruppo Mediaset. Il voto favorevole ha registrato il 78% dei partecipanti, mentre i contrari sono stati pari al 21%.

Il comunicato ufficiale

La nota ufficiale a margine dell’assemblea recita: «Per effetto della fusione tutte le azioni Mediaset e Mediaset España saranno annullate e gli azionisti di Mediaset e di Mediaset España riceveranno azioni ordinarie MFE. In particolare, gli azionisti di Mediaset riceveranno un’azione ordinaria MFE per ogni azione Mediaset dagli stessi posseduta. MFE adotterà inoltre un meccanismo di voto speciale volto a premiare la detenzione di lungo periodo delle azioni ordinarie MFE».

Per i francesi di Vivendi, azionisti al 9,98% in forma diretta, ma con un ulteriore 19,94% attraverso la fiduciaria Simon (non ammessa al voto), era presente Caroline La Masne, responsabile affari legali della società di Bolloré, che ha dichiarato in una nota: «L’assemblea straordinaria di Mediaset è illegale, il consiglio di amministrazione di Mediaset nell’impedire alla Simon Fiduciaria di votare si basa su un’interpretazione del diritto italiano dei media contrario ai trattati dell’Unione europea. Mediaset non tiene conto né dei diritti più elementari degli azionisti né dei principi di governance d’impresa».

Ricorsi legali

Vivendi ha minacciato ricorsi legali, che andranno ad aggiungersi a quelli già in corso tra le due società, ma la vera mossa che farebbe saltare l’operazione sarebbe l’utilizzo del diritto di recesso da parte dei francesi. Il tetto del recesso per il buon fine dell’operazione è stato fissato in 180 milioni di euro, ovvero 2,77 euro per azione, soglia che Vivendi supererebbe di gran lunga (si calcolano circa 300 milioni), esercitando il diritto sul 28,8% totale che detiene.

Mossa che metterebbe nei guai Mediaset, ma che di fatto creerebbe un’incredibile minus valenza nei conti di Vivendi. Per usare un adagio da vernacolo: è come il marito che si evira per fare un dispetto alla moglie.

E lo sa bene Piersilvio Berlusconi, che infatti a fine assemblea ha dichiarato: «Siamo convinti che Vivendi non abbia nessuna intenzione di recedere. E comunque nel caso ci saranno altri investitori pronti a entrare in campo».

 

(Nella foto il logo di Media For Europe)