Che gli occhi ieri fossero tutti puntati sudi lei, Marinella Soldi, dal luglio 2021 presidente della Rai, lo sapeva in partenza. Nel consiglio di amministrazione a sei che doveva ratificare la nomina del nuovo ad Roberto Sergio, spaccato a metà, il suo voto, che in parità vale doppio, ha fatto la differenza, garantendo la nomina di Sergio. Così Antonella Baccaro sul Corriere della Sera.

Gli daranno tutto, ma solo in nome della "patria": un decreto, l'autista e pure l'ultimo libro, autografato, del ministro Sangiuliano. Il governo Meloni, questo giovedì, in Cdm, potrebbe presentare il "Rai Fuortes act". Così Carmelo Caruso su Il Foglio.

Rai Borbonica. Fuori le parrucche. Ora è Carlo Fuortes, il "patriota", compagno d'anni del ministro Sangiuliano, "el castigador" dello straniero. La scena si sposta da Milano a Napoli. Avevamo lasciato l'ad Rai a un passo dal diventare sovrintendente della Scala, ma una nuova missione, ben più alta, lo attende. Così Carmelo Caruso su Il Foglio.

Non è stata una Pasqua serena per l'ad della Rai Carlo Fuortes. Nuvoloni neri si addensano sul suo futuro ai vertici del Teatro alla Scala di Milano, dato per certo con troppo anticipo. Così Michela Tamburrino su La Stampa.

A bilancio approvato, l'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes dovrebbe dimettersi. Questo è l'obiettivo del governo e dei partiti della coalizione di maggioranza. E di questo, tra le altre cose, hanno parlato il manager e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il "dossier" Carlo Fuortes è sempre sulla scrivania di Palazzo Chigi, in cui entra il direttore dell'Agi Mario Sechi. Per l'A.D. Rai i tempi stringono.

Per dirla chiara: che si dimetta è escluso, che accetti la guida del Maggio Fiorentino pure, che resti alla guida della Rai improbabile. Carlo Fuortes non vuole accogliere la proposta del governo perché quella proposta non gli è gradita e non "gli sarebbe neppure arrivata". Così Carmelo Caruso su Il Foglio.

Non riuscendo per ora a incidere sulla televisione pubblica dalla porta d'ingresso principale del Consiglio d'amministrazione, nella maggioranza hanno capito che forse era meglio fare leva sull'arbitro pur di sconquassare gli equilibri della Rai.

E' il nostro nuovo spaghetti western: "Per un pugno di Rai". La televisione pubblica è il corpo ostaggio, il governo e Carlo Fuortes i pistoleri. L'ad non intende dimettersi. E' convinto che Sanremo sia stato un successo straordinario. Così su Il Foglio.

L’ad Carlo Fuortes e i suoi dieci capi struttura a Milano per l’incontro con i media ed il mercato. Presentazione dei palinsesti alla stampa alle 11.30 e poi alla sera la ‘festa’ con i pubblicitari officiata dall’ad della concessionaria, Gianpaolo Tagliavia. Questa le novità della giornata. A cominciare dal ricco menù della fiction