Pubblicato il 30/03/2022, 11:32 | Scritto da La Redazione

Stefano Sala, Publitalia ‘80: Tra poco Dazn risponderà ad AgCom

Stefano Sala: «Trimestre in crescita, ma troppe asimmetrie con i colossi web»

Il Sole 24 Ore, pagina 22, di Andrea Biondi.

«Quando due anni fa scoppiò, imprevista, la pandemia la reazione fu nell’immediato molto forte con aziende che cancellarono o rivedettero i loro piani di comunicazione. Oggi, dopo 2 anni, 4-5 ondate di pandemia, oltre 9 mesi con problemi strutturali legati a energia e materie prime e infine oltre un mese di guerra nel nostro continente, la reazione è piuttosto di un controllato nervosismo dove prevale la volontà di dare nei modi possibili continuità al proprio business».

Stefano Sala, ad di Publitalia ’80 e consigliere di amministrazione Mediaset, ha concluso lunedì un roadshow in 8 tappe in giro per l’Italia per la presentazione delle novità editoriali e pubblicitarie del Gruppo. Il che ha voluto dire «incontrare e verificare il sentiment di oltre mille aziende che operano nel nostro Paese».

Quanto spavento o rassegnazione ci sono negli investitori?
Quello che mi ha colpito di più nelle ultime 4 settimane, incontrando aziende di tutte le dimensioni e regioni del nostro Paese, è il mix di vitalità e resilienza. Parlando con manager e imprenditori ti accorgi che ormai abbiamo imparato a convivere con un livello di incertezza cui non eravamo abituati, senza rimanere paralizzati nelle decisioni, ma adattando le strategie di business.
Trimestre positivo per Mediaset.
Il primo del 2022. Esatto, ed è il settimo trimestre positivo consecutivo. Lo lego essenzialmente a 2 fattori: la continuità nella strategia di investimento e la collaborazione con il mercato. Il nostro gruppo segue una strategia partita da lontano, investendo da anni in un sistema unico, veramente cross mediale che si sviluppa in 4 direzioni strategiche: contenuti, tecnologia, total audience e internazionalizzazione. Quanto alla collaborazione con il mercato, faccio presente che con ognuno dei nostri oltre mille clienti abbiamo trovato o reinventato uno schema di collaborazione su misura.
Il gruppo ora avrà da affrontare mesi sicuramente di grande lavoro. C’è da portare a termine l’Opas per il controllo del t00% di Mediaset España.
Di certo l’Opas e la nostra azione in Germania, con la richiesta di autorizzazione a superare la quota del 25% di Prosiebensat, dimostrano come Pier Silvio Berlusconi consideri il nostro progetto MediaForEurope una direttrice di sviluppo, basata su una piattaforma unica di tecnologia e contenuti in grado di generare non soltanto sinergie di costi, ma anche importanti ricavi aggiuntivi; una direttrice da perseguire con determinazione a dispetto di una prospettiva di dominanza degli oligopolisti digitali globali.

Contro cui dai vertici Mediaset sempre più spesso si levano posizioni critiche.
Ci sono 4 asimmetrie che di fatto rappresentano una minaccia per la competitività del mercato. La prima è quella tra la pluralità di editori, broadcaster e publisher nazionali, e le posizioni di oligopolio globale dei player digitali. Siamo in un mercato condizionato dalla presenza dominante di un oligopolio globale di pochi operatori digitali con un potere di mercato superiore a quello degli Stati nazionali. La seconda asimmetria è la mancanza di pari opportunità di accesso alle risorse strategiche per competere: oggi chi controlla un browser o un sistema di adserving o un sistema operativo di fatto controlla le regole di accesso al mercato e può decidere di cambiare queste regole per tutto il mercato, con iniziativa unilaterale. La terza asimmetria è che, differentemente dagli editori nazionali, gli oligopolisti digitali globali non si sottopongono a nessuna misurazione certificata da parti terze, sia riguardo alla certificazione delle campagne sia riguardo alla misurazione degli investimenti.
Dazn è stata bacchettata da AgCom a tal proposito.
A questo riguardo, ricordiamo che comunque Dazn ad oggi è l’unico Ott che ha reso disponibile al mercato un sistema accessibile a tutti con i risultati di ascolto e della pubblicità. Poi, rispetto alla delibera di Agcom che chiede a Dazn di raggiungere determinati standard di certificazione, proprio entro fine marzo Dazn dichiarerà all’Autorità le iniziative che intende assumere in questa direzione. E qui ritorno sul tema delle asimmetrie: la quarta asimmetria è infine il differente livello di regolamentazione. Gli editori operano in un mondo assolutamente regolato, differentemente dallo status di privilegio degli oligopolisti digitali globali che possono in tutto o in parte continuare a eludere aspetti di normativa, misurazione, controllo, fiscalità. Vedo solo una conclusione di questo ragionamento.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nella foto Stefano Sala)