Pubblicato il 20/01/2022, 11:35 | Scritto da La Redazione
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Auditel, la grande rivoluzione della Total Audience

Auditel, la grande rivoluzione della Total Audience
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: a fine marzo ci sarà un dato unico che sommerà gli ascolti della Tv tradizionale e quelli generati dalla visione sui device digitali (PC, table, smartphone, game consolle). «Con la Total Audience - spiega Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi -Auditel compirà un deciso passo in avanti e metterà in difficoltà le piattaforme in streaming, come Netflix, Prime, o la stessa Dazn, che si presentano al mercato con dati autoprodotti».

Auditel: via da marzo al dato unico di ascolto tv, pc, smartphone e tablet

Il Sole 24 Ore, pagina 22, di Andrea Biondi.

Per la Total audience è iniziato il conto alla rovescia. A quanto risulta al Sole 24 Ore a marzo – nella fattispecie a fine marzo – che Auditel dovrebbe passare a questo nuovo stadio della misurazione degli ascolti televisivi. In pratica un dato unico per dare la misura del consumo di Tv attraverso tutti i device: televisori, ma anche pc, smartphone, tablet. Insomma una piccola, grande rivoluzione che promette di fare da linea di demarcazione fra un prima e un dopo della Tv italiana in cui ormai è evidente a tutti come si sia passati dal piccolo schermo alla «televisione oltre il televisore». Non è un passaggio facile, né è stato banale.

Nel 2017 l’Indagine conoscitiva sui sistemi di rilevazione – riportata nell’Allegato A alla delibera Agcom 236/17/CONS – evidenziava la «sfida relativa alla rilevazione del consumo di contenuti televisivi, e più in generale audiovisivi, su device connessi, quali in particolare pc, smartphone, tablet e televisori connessi» e segnalava la necessità di «riuscire a ottenere una corretta quantificazione di questo consumo, che risulta altrimenti difficile da intercettare con gli abituali strumenti con cui viene condotta la misurazione dell’ascolto televisivo». Si è faticosamente (che Auditel  sia un condominio movimentato non è un mistero per nessuno) arrivati all’oggi. Va detto che già da qualche tempo sono diffusi dati di audience digitali.

I dati digitali

La rilevazione, iniziata nell’estate del 2019, si limita però a monitorare le connessioni. Quindi attraverso un meccanismo censuario si sa quanti device hanno avuto accesso a un contenuto veicolato attraverso il web o Iptv (nel caso delle smart tv). E così, stando ai dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi, nel periodo compreso fra l’1 dicembre scorso e il 17 gennaio 2022, Mediaset ha totalizzato il primato – nel giorno medio e quindi nell’arco delle 24 ore – di minuti di contenuti visti attraverso i device connessi (3,7 miliardi circa) e di video cliccati (1 miliardo).

In media il Biscione ha 3 minuti visti per clip contro i 2 di Sky, 4 di La7,10 di Discovery e 11 di Rai. È evidente che gli ultimi due hanno puntato su contenuti più lunghi al contrario degli altri. Inoltre, fino a giugno era Sky a detenere il primato nel numero di video cliccati, spinta highlights e contenuti sportivi legati ai diritti tv della Serie A sui quali da questa stagione ha ceduto il passo a Dazn. In generale, sono comunque tutte indicazioni che danno un’idea della “clippizzazione” del contenuto Tv, per strizzare l’occhio soprattutto alle giovani generazioni. La grande difficoltà sta però nell’essere in grado di stabilire quante persone siano realmente davanti a un device connesso. Problema tutt’altro che secondario. Perché, come riportato sul Sole 24 Ore del 22 dicembre, i dati Auditel oggi a disposizione fotografano una fuga dei giovani dalla Tv: da settembre a dicembre -30% nella fascia 20-24 anni in prima serata rispetto a12020 e -18% rispetto al 2019. Calo drammatico o spostamento di audience sui nuovi device?

La total audience

L’unica risposta può arrivare dalla Total audience la cui prima release dovrebbe essere emessa quindi entro fine marzo. Il tutto a conclusione di un lavoro durato anni, basato su un mix di indagine statistica attraverso panel Auditel  (16.100 famiglie) e dati censuari sui video visti attraverso i device. Punto, quest’ultimo, possibile perché i broadcaster hanno consentito nei propri player l’inserimento di un “tag” associato al video e letto da tutti i device. «Con la “Total audience” – spiega Francesco Siliato, media analyst dello Studio FrasiAuditel compirà un deciso passo in avanti e metterà in difficoltà le piattaforme in streaming, come Netflix, Prime, o la stessa Dazn, che si presentano al mercato con dati autoprodotti».

A questo punto «vorranno Mediaset e la Rai che Netflix e le altre piattaforme entrino in Auditel? O spingeranno per tenerle separate? Ipotesi quest’ultima che poco si addice ad un mercato che in modo sempre più evidente è unico».
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nell’immagine il logo di Auditel)