Pubblicato il 26/11/2021, 15:05 | Scritto da La Redazione
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Amadeus: “Il prossimo Sanremo dovrebbero condurlo Antonella Clerici, Laura Pausini e Paola Cortellesi”

Amadeus: «Dopo di me, solo donne. In gara niente quote rosa»

Il Secolo XIX, pagina 38, di Tiziana Leone.

«Dopo di me solo donne». Se proprio deve pensare a chi verrà dopo di lui, il direttore artistico del Festival di Sanremo immagina un’edizione in rosa, sempre che non decida di restare per il quarto anno. «A questa domanda non rispondo più», sorride. «Parlo di quello che sto facendo, poi vedremo per il futuro, ma il Sanremo 2023 lo vedo di sole donne». Artiste come Laura Pausini o Fiorella Mannoia, con una Paola Cortellesi a gestire il lato comico dello show e una conduttrice come Antonella Clerici a tenere il timone della nave.

«So che la parte folle di Antonella un altro Sanremo lo farebbe, ma abbiamo davanti prima un’altra grande montagna da scalare che è il prossimo Sanremo», confessa Stefano Coletta, direttore di Rai1. «Antonella si divertirebbe a rifarlo». «Perché no?» sorride la conduttrice, che Sanremo lo ha condotto e co-condotto, la sua storia Rai è lunga trentadue anni, qualche incidente di percorso, ma la certezza di avere le spalle solide. «In tanti anni di carriera non bisogna sempre dimostrare di saper fare questo lavoro», sorride. «La discriminante è durare».

Il Festival 2022

Ma prima c’è da portare a casa questo Festival, un’edizione ancora piena di incognite, con il Covid che torna a cavalcare e un cast di Big pronto ad allargarsi ancora, da 24 artisti probabilmente a 26 come lo scorso anno, con il nodo Fiorello ancora da sciogliere e un’unica grande certezza: il pubblico di vaccinati quest’anno siederà comodamente in platea. «La percentuale di pubblico sarà stabilita nell’ultima settimana prima del Festival, ma ci sarà», garantisce Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai1.

Sul cast musicale il direttore artistico sembra avere già le idee ben chiare, il 15 dicembre si avvicina, data in cui durante Sanremo giovani Amadeus comunicherà i nomi dei Big prescelti. «Mi succede sempre così, parto da un cast di venti Big poi allargo a ventiquattro e lo scorso anno fino a ventisei», ammette. «Questo perché quando ascolto le canzoni, che quest’anno hanno superato quota trecento, arrivare a venti può essere molto complicato. A oggi i Big sono ventidue, più i due ragazzi che usciranno da Sanremo giovani». Ma l’allargamento a ventisei è già quasi una certezza, a febbraio ci sarà più spazio per cantare, visto che è stato abolito il concorso delle Nuove Proposte. «Ormai la differenza tra giovani e big si sta riducendo, nello stesso cast ci può stare Orietta Berti come Madame ed entrambe ci stanno benissimo», aggiunge.

Ospiti e quote rosa

Dopo il successo dei Maneskin molti sono i brani arrivati in odore di rock. «Ho ricevuto più proposte rock, ma non dobbiamo pensare di trovare altri Maneskin, faremo una valutazione complessiva», sottolinea il direttore artistico che respinge qualsiasi ipotesi di quote rosa nella scelta dei brani. «Non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell’artista, sarebbe un grave errore», taglia corto. «Io scelgo una canzone in base alla sua bellezza, non vedo perché devo dare una quota alle donne, sarebbe quasi offensivo nei loro confronti. La musica è arte e nell’arte non puoi creare zone prestabilite. Piuttosto credo che dovrebbero esserci più donne a capo delle multinazionali della musica, è giusto che il cambiamento parta dalla grande discografia».
(Continua su Il Secolo XIX)

 

(Nella foto, da sinistra, Fiorello, Laura Pausini e Amadeus)