Pubblicato il 28/10/2021, 11:33 | Scritto da La Redazione
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Carlo Fuortes crea le direzioni dei Generi ed esautora le reti Rai

La rivoluzione Fuortes in Rai parte dai generi

MF – Milano Finanza, pagina 11, di Silvia Valente.

Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità il bilancio semestrale al 30 giugno 2021 e il nuovo modello organizzativo che rivede la gestione dei palinsesti. Il progetto, presentato dall’amministratore delegato, Carlo Fuortes, prevede il passaggio della responsabilità dei programmi dalle singole reti a dieci direzioni di genere: quali intrattenimento prime time, intrattenimento day time, cultura ed educational, documentari, fiction, sport, cinema, approfondimento, kids, contenuti RaiPlay. Ciascuna sezione, spiega la nota della società concessionaria, «dovrà produrre contenuti per i canali Rai 1, 2 e 3, per la piattaforma digitale RaiPlay e per i canali specializzati, declinandoli a seconda dei diversi pubblici, dei profili editoriali dei canali e delle piattaforme digitali».

Questo modello organizzativo non soltanto è stato già adottato da tutti i principali broadcaster pubblici europei, ma, continua il documento, costituisce anche «un fondamentale momento di discontinuità e un punto di ripartenza ineludibile per l’azienda», accelerando anche il processo di trasformazione digitale. La riorganizzazione per Generi è il primo passo del nuovo Piano industriale Rai relativo al 2022-24, che sarà preparato a breve, anche alla luce del prossimo contratto di servizio per l’intervallo 2023-27 e delle risorse economiche disponibili. Quanto al bilancio approvato in concomitanza alla riprogrammazione, il semestre Rai si chiude con un utile di 9,7 milioni di euro (quasi +5 milioni rispetto al 30 giugno 2020) e con una posizione finanziaria netta negativa di 317,3 milioni di euro (contro i -275,9 milioni del 2020). Carlo Fuortes, infatti, a metà ottobre aveva descritto ai parlamentari della Commissione di vigilanza uno scenario «molto preoccupante» per la Rai, società di cui era amministratore da appena tre mesi: un perimetro aziendale «enormemente a rischio» come anche la sua capacità di investire denaro nel Paese, ma soprattutto un quadro grave dei conti e delle prospettive aziendali.
(Continua su MF – Milano Finanza)

 

(Nella foto Carlo Fuortes)