Pubblicato il 21/04/2021, 14:33 | Scritto da La Redazione
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Mediaset, dopo la “figuraccia” è tempo di trattare con Vivendi

Dopo la sberla a Mediaset

Il Foglio, pagina 3.

Finisce una fase della partita tra Mediaset e Vivendi o forse finisce proprio la partita per come l’abbiamo conosciuta in questi anni. Sì, c’è l’Appello, ma non sembra il caso di farci conto. Mediaset è già corsa ai ripari per tamponare il suo valore di Borsa dopo quella che obiettivamente è stata una figuraccia, perché dire alla comunità finanziaria internazionale che da quella lite giudiziaria si attendevano ragionevolmente tra 600 e 700 milioni e poi incassare la somma beffarda di 1 milione e 700 mila euro è un passaggio dopo il quale urge un recupero di reputazione.

Questa lunga e astiosa battaglia legale è servita però, almeno, a prendere tempo. Di cui avevano bisogno entrambi per poter cominciare l’altra partita di cui si diceva. Nel frattempo, molte cose sono cambiate. Da due giorni sappiamo che l’offerta del calcio in tv è prossima a una rivoluzione. Mentre da mesi è in corso, ma senza grandi sviluppi, una trattativa sugli investimenti nella rete e nella banda larga. Serve una scossa anche per quel grande investimento infrastrutturale e serve la capacità di riempire la rete di contenuti in grado di rendere tutta l’operazione profittevole. Allora, finito il match giudiziario, da parte di Mediaset va subito cercata una nuova intesa con Vivendi, anche riscoprendo il progetto iniziale, quello da cui, per inapplicazione o altre inadempienze, è nato il contenzioso.

Certo, Vincent Bolloré ha una forza finanziaria in scala 10 a 1 rispetto a quella di Mediaset e Fininvest, ma bisogna ragionarci. Perché il mercato televisivo di ciascun singolo Paese, con tutti i cambiamenti degli ultimi anni, non è un luogo in cui muoversi con arroganza o con il solo peso della forza economica.

 

(Nella foto la sede Mediaset di Cologno Monzese)