Pubblicato il 07/04/2021, 19:05 | Scritto da La Redazione
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Rai2 e Italia1, le derelitte della Tv

Rai2 e Italia1, le derelitte della Tv
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: nel 2008 Italia1 aveva una share media del 10,83% nelle 24 ore, Rai2 era al 10,6%. Nel 2020 il peso delle due reti si è più che dimezzato: Rai2 è al 4,9%, Italia1 è attorno al 4,7%. Sono le uniche due reti ad aver subito un tracollo così forte.

Rai2 e Italia1, serve la scossa

ItaliaOggi, pagina 19, di Claudio Plazzotta.

La rivoluzione del digitale terrestre e poi la concorrenza delle piattaforme di streaming hanno fatto due vittime illustri nel panorama della tv generalista italiana. Nel 2008, infatti, c’erano una Italia1 al 10,83% medio di share nelle 24 ore, e una Rai2 al 10,6%. Solide, forti, posizionamento chiaro, con palinsesti indirizzati a un target mediamente giovane. Nel 2020 il peso delle due reti si è più che dimezzato: Rai2 è al 4,9% di share, Italia1 è attorno al 4,7% nelle 24 ore. Sono le uniche due reti ad aver subito un tracollo così forte. Gli altri canali, infatti, hanno share sì ridimensionate, ma non in maniera così drastica.

Cos’è successo? Rai2 e Italia1, diciamo fino una decina di anni fa, lavoravano molto sulla sperimentazione, come laboratorio per scovare nuovi talenti e nuovi format da esportare poi sulle reti ammiraglie di Rai e Mediaset. Ed entrambi i canali si erano specializzati nel lancio in anteprima di nuove serie tv, da Ncis a Dr. House, da Desperate housewives a Streghe e Occ o Criminal minds, che intercettavano un target molto giovane. È accaduto, quindi, che con la crisi finanziaria e della raccolta pubblicitaria sono venute meno le sperimentazioni per mancanza di soldi, ed è quindi cessata la produzione di nuovi talenti, di future star della tv. Inoltre, il mercato delle serie tv più ambite si è trasferito sulle piattaforme di streaming a pagamento, togliendo linfa e freschezza ai palinsesti di Rai2 e di Italia1.

Rai2 ha perso identità

Tuttavia, Italia1 ha però almeno conservato il sapore delle Iene, trasmissione bandiera della rete, in grado di accendere l’attenzione sul canale e di dare una scossa agli ascolti (al momento Le Iene naviga tra l’8 e il 9% di share). Rai2, invece, nell’ultimo decennio, non riesce a trovare una sua identità: finita l’era di Michele Santoro, nel giugno 2011, e quella dei tempi d’oro di Simona Ventura a Quelli che il calcio… o L’isola dei famosi, non c’è neanche un volto con cui identificare il canale. Mentre tutti gli altri hanno almeno una faccia e un programma simbolo, Rai2 ne è sprovvista, a meno di considerare Made in Sud, Stasera tutto è possibile, Un’ora sola ti vorrei o Il Collegio i prodotti di punta della rete.

Insomma, se uno dice Rai1 vengono in mente tante cose, Amadeus, Carlo Conti, Bruno Vespa; Rai3? Fabio Fazio, Bianca Berlinguer. Rete4? Beh, Barbara Palombelli, i talk di Mario Giordano, Nicola Porro o Paolo Del Debbio; Canale5? Striscia la notizia, Maria De Filippi, Gerry Scotti, Barbara D’Urso. Italia1? Come detto, Le Iene. La7? Ecco Lilli Gruber, Enrico Mentana, Massimo Giletti. Rai2? mmm… non molto.

 

(Nell’immagine il logo di Rai2)