Pubblicato il 06/11/2020, 14:35 | Scritto da La Redazione

Per Mediaset in arrivo un aiutone dal Governo

Per Mediaset in arrivo un aiutone dal Governo
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: nel “Decreto ristori” potrebbe essere inserita una norma (anti Vivendi), che rende più difficile fare acquisizioni nel settore delle comunicazioni senza una sorta di controllo pubblico di congruità. Ufficialmente a tutela del sistema Italia. Ma anche con l’inconfessabile obiettivo di puntellare la maggioranza.

Ecco l’emendamento che salva Mediaset dalla scalata di Vivendi

La Repubblica, pagina 12, di Tito Claudio.

La legge Gasparri finalmente sta per andare in soffitta. E nel frattempo il Governo spezza una lancia in favore di Mediaset. E a tutela del “sistema-Italia” delle comunicazioni. Dalle tv ai giornali. Con una norma che rende più difficile fare acquisizioni in questo settore senza una sorta di controllo pubblico di congruità. Il primo effetto, allora, sarà mettere al riparo le aziende di Silvio Berlusconi dall’assalto della francese Vivendi. Il Ministero dello Sviluppo Economico del grillino Stefano Patuanelli ha infatti preparato un dispositivo che sarà inserito nel decreto all’esame oggi del Consiglio dei ministri e che rientra nella gestione dell’emergenza Covid-19. Un emendamento che anticipa in parte il riordino complessivo del settore. Che l’esecutivo – dopo questo primo passaggio – intende mettere in cantiere il prossimo mese, insieme alla legge di Bilancio.

Tutto nasce dalla sentenza emessa a settembre scorso dalla Corte di Giustizia europea. I magistrati Ue – su ricorso proprio di Vivendi – sostanzialmente hanno bocciato e dichiarato contrari al diritto dell’Unione le regole che impedivano al colosso d’Oltralpe di scalare Mediaset. Un vero e proprio colpo al Biscione, ma anche alla famigerata e contestatissima legge Gasparri. In particolare ai “tetti” stabiliti per acquisire il controllo di società attive nel settore del media. L’intervento comunitario ha quindi creato un vuoto un vulnus nella legislazione italiana. E ora il Governo intende porre un primo rimedio.

Ma cosa stabilirà la nuova normativa?

In sintesi che in questo settore sarà compito dell’Autorità di Garanzia per le comunicazioni valutare se le acquisizioni possano compromettere il pluralismo dell’informazione. Quindi, se Vivendi vorrà assumere il controllo delle tv berlusconiane, non potrà semplicemente rastrellare le azioni sul mercato o lanciare un’Opa, ma dovrà chiedere l’autorizzazione all’Agcom. «L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – si legge nella bozza già consegnata alla presidenza del Consiglio – svolge un’istruttoria da concludersi entro il termine di sei mesi dall’avvio del procedimento, volta a verificare la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni lesive del pluralismo». E questo sulla base anche «dei ricavi, delle barriere all’ingresso nonché del livello di concorrenza nei mercati coinvolti».

 

(Nella foto le sedi di Mediaset e Vivendi)