Pubblicato il 03/02/2020, 14:05 | Scritto da La Redazione

Oggi in edicola: Auditel in difesa della tv generalista

Oggi in edicola: Auditel in difesa della tv generalista
La nostra rassegna stampa della mattina, con gli estratti degli articoli più interessanti: il numero uno della società che rileva gli ascolti tv parla dello scenario televisivo.

Andrea Imperiali: «Non c’è Netflix che tenga: la tv generalista resiste e si moltiplica»

L’Economia – Corriere della sera, pagina 16, di Daniele Manca.

Dopo l’addio al segnale analogico e il passaggio al digitale, il mercato ha visto nascere nuove piattaforme distributive, nuovi canali, nuove proposte editoriali. Sono cambiati anche i protagonisti.

«Sì, il primo è stato Netflix, apripista della Tv in streaming, quella, cioè, che si può vedere su tutti i device (smartphone, tablet, pc, game console e smart Tv); a seguire, Amazon con Prime Video e Apple con Apple Tv+; a breve, anche Disney con Disney+. Non basta. Sulla scena ci sono anche Facebook e Google e le grandi compagnie telefoniche che, sul modello americano, offrono fibra, mobile, linea fissa e, appunto, pacchetti di contenuti televisivi, dal bouquet di Sky allo sport di Dazn. Come vede, non ci facciamo mancare niente».

Lei ha appena descritto una rivoluzione: eppure Rai, Mediaset e La7 sono sempre lì…

«Vero, verissimo. La Tv generalista, di cui fa parte anche Discovery, continua ad avere una presa molto forte sul pubblico. Ed è l’unico media con la capacità di aggregare attorno a un singolo evento e nello stesso istante milioni di persone. Ma le dirò di più: la Tv generalista ha reagito benissimo alla sfida globale dei giganti tecnologici, senza alcun timore di avventurarsi sui sentieri digitali. Anzi, ha approfittato e sta approfittando delle nuove opportunità distributive per rispondere alla frammentazione degli ascolti e alla nuova domanda dei consumatori. Liberatasi da costrizioni temporali, grazie ai suoi contenuti di qualità, anche la Tv generalista oggi è disponibile anywhere, scomponibile in clip e ricomponibile su misura, sulla base di una nuova modalità di fruizione più individuale e interattiva».

Ci faccia qualche esempio…

«Ce ne sono tre, virtuosi. Il più eclatante sul piano mediatico è stato Viva RaiPlay!: con Fiorello la Rai ha fatto conoscere agli Italiani la sua app, RaiPlay, appunto, ricchissima di contenuti e impreziosita dalle teche. Analoga operazione ha fatto Mediaset con l’app Mediaset Play, utilizzando come leva l’archivio di clip vintage raccolte sotto il titolo PlayCult: grande successo. Infine, Sky ha valorizzato al massimo il suo titolo di punta nell’intrattenimento, X Factor, facendo precedere la prima puntata da un copioso lavoro di teaser: decine e decine di clip che hanno accresciuto l’attesa e portato risultati di ascolto rilevanti».

 

(Nella foto Andrea Imperiali)