Oggi in edicola: Mediaset-Vivendi si risolve tutto in tribunale
Mediaset-Vivendi, lo scontro si risolverà in tribunale: il verdetto atteso a giorni
Il Messaggero, pagina 16, di L. Ram.
Dopo mesi di trattative più o meno sotterranee la prima parola concreta sul futuro di MfE, la holding olandese nella quale Mediaset vuole concentrare tutte le sue attività e partecipazioni, la dirà un giudice: sarà Elena Riva Crugnola che, probabilmente la prossima settimana, deciderà se le delibere dell’assemblea di settembre del Biscione per la fusione con la controllata spagnola saranno sbloccate o meno.
Il giudice del Tribunale di Milano, al termine di un’udienza convocata in modo abbastanza irrituale di sabato e nel giorno d’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha infatti deciso di riservarsi una decisione. Su una vicenda che conosce ormai molto bene, ma che è stata al centro di un confronto molto teso tra le folte delegazioni di legali.
Le posizioni dei legali
Per Mediaset la squadra di Sergio Erede ha ribadito che i cambiamenti allo statuto di MediaforEurope più favorevoli alle minoranze sono sufficienti a rigettare i ricorsi dei francesi. Vivendi, i cui legali sono capitanati da Giuseppe Scassellati, punta soprattutto sull’illegittimità del Testo unico della radiotelevisione (Tusmar) della legge Gasparri, sulla base del quale l’Agcom ha intimato ai francesi di scegliere tra la partecipazione rilevante in Tim o nel Biscione.
È il passaggio che ha costretto Vivendi, che nell’inverno 2016 ha rastrellato quasi il 30% di Mediaset, a congelare quasi il 20% nella fiduciaria Simon, mai accettata al voto in assemblea dal Biscione perché il gruppo televisivo italiano ritiene che tutta la scalata dei francesi sia stata illegale. Ora il giudice ha tre strade: rigettare il ricorso di Vivendi e liberare le delibere dell’assemblea Mediaset di avvio di MfE, accogliere le istanze dei francesi e quindi mantenere sospesa la validità delle delibere, attendere la decisione della Corte di giustizia europea sul ricorso di Vivendi contro il Tusmar, che ha registrato di recente le critiche dell’Avvocatura generale europea che in genera anticipa l’orientamento della Corte.
(Nella foto le sedi Mediaset e Vivendi)