La Rai vuole vederci chiaro sui Fuorionda di Michele Guardì
La Rai apre un’indagine interna sui fuorionda di Michele Guardì
Il Messaggero, di Ilaria Ravarino, pag. 22
Qualcosa, alla fine, è successo. Il caso degli accesi fuorionda di Michele Guardì, trasmessi martedì scorso su Italia 1 da Le Iene e derubricati dallo storico autore Rai, oggi 80enne, come «roba vecchia e pretestuosa: che succederà mai?», non sono passati in silenzio.
IL COMUNICATO
L’azienda ha annunciato ieri con un comunicato l’intenzione di aprire un’indagine interna, in gergo “audit”, per studiare i fatti emersi «dalla messa in onda, martedì 28 novembre, su Italia 1, di un servizio contenente alcuni fuori onda del regista e sue dichiarazioni». A finire sotto accusa è il comportamento dell’autore – inventore di programmi storici del servizio pubblico, come Unomattina – che durante una puntata di una vecchia trasmissione (risalente a ll anni fa secondo Le Iene,14 secondo Guardì), I Fatti vostri, si è rivolto con un linguaggio più che colorito a collaboratori e colleghe. Oltre a dare del “cane” all’allora conduttore Giancarlo Magalli – che molto sportivamente lo ha difeso: «Lavora in Rai da 40 anni, ha molti nemici» – Guardì si è rivolto con appellativi poco edificanti alle sue collaboratrici, definite «deficienti», «troie» e «puttane», per poi prendersela, in un altro frammento audio, anche con un collaboratore chiamato «frocio di m..». Dichiarazioni che hanno suscitato l’immediata reazione del mondo LGBTQ+ e che hanno portato ieri la presidente della Commissione Vigilanza Rai, la 5 Stelle Barbara Floridia, a chiedere all’azienda di «intervenire pubblicamente».
LA PRESCRIZIONE
Ieri Guardì è tornato sulla questione, sostenendo che «si tratta di una cosa di 14 anni fa e nessuno allora si è mai lamentato. Hanno riso tutti, nessuno si è ribellato o ha denunciato. E il reato di insulto, comunque, si prescrive in cinque anni. Mi sono scusato allora e lo faccio di nuovo adesso». L’audit Rai raccoglierà le testimonianze delle persone coinvolte nel cosiddetto “incidente” per valutare eventuali misure contro l’autore: «Attendo quello che la Rai mi chiederà di fare dopo l’apertura dell’audit con il massimo rispetto per l’azienda che mi dà lavoro da40 anni». Non attendono invece Le Iene, che a tre giorni dalla messa in onda del servizio sono già al lavoro per tomare sul caso nella puntata di martedì 5 dicembre: «Ci stiamo muovendo. Abbiamo già sentito alcune persone che hanno accettato di parlare di questa storia: Giancarlo Magalli, Tiberio Timperi, Anna Falchi, Alberto Matano e Salvo Sottile – ha detto Marco Occhipinti, autore insieme a Filippo Roma del servizio – Gli abbiamo chiesto se cono- scevano Guardì e le risposte che ci hanno dato sono state sorprendenti. Diciamo che offriranno materiale utile all’audit Rai e alla commissione di vigilanza».
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(Nella foto il servizio delle Iene)