Pubblicato il 29/09/2023, 15:02 | Scritto da La Redazione

Rai, si cambia: meno Kids e più Branded Content

Rai, si cambia: meno Kids e più Branded Content
Un canale tutto dedicato ai branded content. È questo il piano del direttore generale Giampaolo Rossi, che starebbe valutando, insieme agli altri vertici di viale Mazzini, una riorganizzazione dei canali che potrebbe spianare la strada alla creazione di una rete dove andrà in onda un palinsesto all'insegna dei contenuti sponsorizzati. Così Lisa Di Giuseppe su Domani.

Via Kids o Yoyo La Rai prepara Sponsor Channel

Domani, di Lisa Di Giuseppe, pag. 5

Un canale tutto dedicato ai branded content. È questo il piano del direttore generale Giampaolo Rossi, che starebbe valutando, insieme agli altri vertici di viale Mazzini, una riorganizzazione dei canali che potrebbe spianare la strada alla creazione di una rete dove andrà in onda un palinsesto all’insegna dei contenuti sponsorizzati. La manovra di cui si sta iniziando a discutere in Rai dovrebbe essere presentata a gennaio, quindi il progetto è ancora in fase embrionale. Ma l’idea è già chiara: i branded content sono un contenuto ormai ben ancorato nei palinsesti Rai, fin dai tempi della direzione di Raidue di Carlo Freccero, che nel 2019 spiegava senza mezzi termini che sarebbero stati «il futuro della pubblicità delle reti generaliste». Il concetto è stato poi ampiamente sviluppato da chi è andato a viale Mazzini dopo di lui: il migliore interprete del genere è probabilmente Angelo Mellone, che ha fatto dei contenuti sponsorizzati una delle colonne portanti dei suoi palinsesti. Ne sono finiti nella ‘sua programmazione day time tantissimi, non ultimo quello ideato gratuitamente da Ludovica Casellati, figlia della ministra delle Riforme Maria Elisabetta Casellati. Secondo lui, i contenuti sponsorizzati non sono altro che «buone pratiche manageriali realizzate da chi sa fare prodotto editoriale».

Il sistema
Secondo le norme attuali della Rai, l’ultima parola sull’opportunità di mandare in onda oppure no un certo contenuto cade tutto in capo al direttore competente — nel caso delle diverse Linee, per esempio, Mellone—una circostanza che apre a diversi aspetti problematici. A partire dal fatto che i contenuti sono sì segnalati come realizzati per conto di un committente esterno, ma per il resto appaiono in tutto paragonabili ai prodotti tradizionali della Rai. Il caso di Mellone sembra aver messo a dura prova anche la pazienza del suo mentore, il direttore generale. E oggi, chi va a discutere una nuova proposta di programma con i vertici di viale Mazzini deve presentare un progetto a prova di imbarazzi: i dirigenti si muovono sulle uova per evitare di finire esposti come Mellone, per cui adesso è in discussione uno spostamento a un’altra direzione, quella della fiction. Ora, l’attenzione ai branded content di viale Mazzini potrebbe fare il salto di qualità per mano di Rossi stesso, con una riorganizzazione delle reti di cui dispone la Rai: a entrare nel mirino sarebbero nello specifico Rai Kids e Rai Yoyo, ma anche Rai Movie. Il rimescolamento delle carte porterebbe a sacrificare una delle due reti dedicate ai ragazzi — che da anni ormai sono state liberate dalla pubblicità — per dedicare il palinsesto di una rete ai contenuti finanziati da aziende esterne. L’idea non è nuova: Discovery ha creato a questo scopo Food Network, Mediaset sta valutando di dedicare ai contenuti sponsorizzati La5.
(Continua su Domani)