Pubblicato il 07/09/2023, 13:03 | Scritto da La Redazione
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L’addio al trash fa bene a Mediaset: ecco come Pier Silvio ha superato la Rai

L’addio al trash fa bene a Mediaset: ecco come Pier Silvio ha superato la Rai
La sfida della "nuova Mediaset" parte dal fronte del daytime, l'estesa fascia della programmazione che comincia coi contenitori della mattina e si chiude coi giochi del preserale. È una guerra di posizione, ricca di tattica: non a caso, quest'anno, l'offerta di Cologno si è accesa subito, con una settimana d'anticipo rispetto allo scorso anno. Così Massimo Scaglioni su Il Fatto Quotidiano.

Il Biscione fa il sorpasso estivo su una Rai debole

Il Fatto Quotidiano, di Massimo Scaglioni, pag. 5

La sfida della “nuova Mediaset” parte dal fronte del daytime, l’estesa fascia della programmazione che comincia coi contenitori della mattina e si chiude coi giochi del preserale. È una guerra di posizione, ricca di tattica: non a caso, quest’anno, l’offerta di Cologno si è accesa subito, con una settimana d’anticipo rispetto allo scorso anno, a inizio settembre, mentre la”nuova Rai”targata destra si attarda placidamente sulla programmazione estiva, annunciando slittamenti vari (fra cui “Belve” e il nuovo “Avanti popolo” di Nunzia De Girolamo, ora in palinsesto a ottobre).

QUELLO del daytime è solo uno dei fronti, un primo pezzo della sfida lanciata da Pier Silvio Berlusconi dopo la morte del padre: “ripulire” la Tv commerciale dagli eccessi del trash, ritagliarsi il ruolo di “innovatore” permettendosi una propostaculturalmente (e politicamente) più variegata e pluralista, con Bianca Berlinguer alla sinistra dei consueti Porro, Giordano e Del Debbio. Al primo test, la sfida del daytime sembra esser partita col piede giusto: Myrta Merlino, approdata allo storico contenitore di “Pomeriggio Cinque“, per tre lustri casa di Barbara D’Urso – cui è stato dato un benservito senzatroppe delicatezze -hacolpito il suo target: 1,5 milioni di spettatori medi e, soprattutto, 19% di share. Si tratta di tre punti in più dell’attuale media di Canale 5, quattro in più di quello che ci si attendeva dalla Merlino, ovvero quanto la D’Urso portava in dote l’anno scorso. La formula, d’altronde, resta molto simile nei contenuti, con tanta cronaca nerae tante “storie” (mantradi casa Mediaset, dai contenitori al prossimo “Grande Fratello“) commentate in studio con un taglio fra il giornalistico e l’emotivo. Certo, il nuovo “Pomeriggio Cinque” parte nel vuoto totale, senza la concorrenza di Alberto Matano e la sua “Vita in Diretta“, mal’anticipo è parte dellatattica: provare aintercettare un pubblico nuovo, sapendo che da settimana prossima la guerra si fa decisamente più dura (stesso discorso vale per la partenza “anticipata”, sempre senzaconcorrenza, di “È sempre Cartabianca“, in prime time su Rete4: esordio sopra le più rosee aspettative della rete, 1,2 milioni di spettatori, 9,6% di share).

MA AL DI LA delle tattiche, come leggere più compiutamente la sfida di Piersilvio che parte dal daytime, e dai contenuti informativi? Mediaset ha oggi la necessità di presidiare con decisione lo scenario italiano, caratterizzato dalle ormai stabili insidie legate soprattutto alla tenuta della raccolta pubblicitaria per il mezzo televisivo, a fronte dell’attivismo dei potenti giganti del web e delle piattaforme, in concorrenza con la TV tanto perle risorse economiche quanto per l’attenzione dei pubblici. E anche alla luce di una strategia di espansione europea (con MediaforEurope) che appare ancora incerta, fuori fuoco. Da questo punto di vista, in Italia il gruppo di Cologno prova a sfruttare tutte le debolezze di una Rai gestita da logiche iper-politiche, che ha perso volti importanti (Fazio, Berlinguer…) e vince ormai solo sul pubblico più anziano. E i segnali del sorpasso ci sono ormai tutti: Mediaset prevale in tutte le fasce orarie della giornata sul target commerciale (ovvero sui più giovani, 15-64 anni), e grazie allasuaoffertadi canali tematici doppia la Rai (11% di share complessiva per i tematici di Mediaset contro poco più del 6% per viale Mazzini).
(Continua su Il Fatto Quotidiano)

 

 

 

 

 

(Nella foto Pier Silvio Berlusconi)