Pubblicato il 06/07/2023, 19:03 | Scritto da La Redazione

Bianca Berlinguer: Amica della Meloni? Io non sono amica di nessuno

“In Rai ero percepita come un fastidio: mi sono sentita sola”

Il Fatto Quotidiano, di Alessandro Ferrucci, pag. 5

Ogni due secondi un dlin dlon. “Scusi, sono messaggi”

Quanti ne riceve?

Tantissimi; (sorride, ma non è un sorriso) sa qual è l’aspetto che più mi preoccupa? La maggior parte delle persone scrive “in bocca al lupo per il tuo coraggio”.

Inquietante.

È chiaro, sto lasciando una situazione in qualche modo consolidata, costruita in 34 anni di lavoro, per un’avventura che presenta molte incognite. (Da ieri Bianca Berlinguer è ufficialmente un volto Mediaset, con due trasmissioni su Rete4)

In questi ultimi anni, per lei, la Rai non ha sempre rappresentato una comfort zone.

Voi del Fatto lo sapete meglio di altri; non avrei mai preso una decisione come questa se dentro l’azienda non mi fossi sentita da tempo isolata e circondata. Costretta a parare colpi da tutte le parti. E con questa continua sensazione di mancanza di solidarietà.

Al Fatto, nel 2020, parlava di “solitudine”.

Mi sono sentita spesso sola, e questa sensazione si è attenuata solo con l’arrivo di Carlo Fuortes (ex Ad della Rai): con lui ho trovato un interlocutore importante. Negli anni precedenti… Rispetto alla trasmissione sono state prese delle decisioni significative sopra la mia testa, senza neanche consultarmi.

Da tempo denunciava un atteggiamento poco strategico della Rai: “Non si fa squadra come a La7 e Mediaset”.

Sono aziende che proteggono i loro prodotti, non mandano nessuno come ospite in trasmissioni concorrenti; (pausa) frequentemente sono stata costretta a protestare: mentre andavo in onda trovavo giornalisti molto importanti della Rai su La7.

Come Sigfrido Ranucci.

Aggiungo Monica Maggioni, Giovanna Botteri, Corrado Augias e Marco Varvello. Professionisti che partecipavano in quanto, evidentemente, autorizzati dall’azienda. Può sembrare un dettaglio, ma è assai significativo di un atteggiamento generale.

In questi anni è stata più attaccata dai politici di sinistra che di destra.

Com’è quel motto? “Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”; in questi giorni qualcuno sta pure promuovendo la tesi che sarei amica della Meloni e di altri del governo. Io non sono amica di nessuno, piuttosto da giornalista mantengo dei rapporti con il mondo politico nel suo complesso… Però? Il fatto che io sia una donna di sinistra per qualcuno ha generato un’equazione.

Quale?

Che allora dovevo assecondare le decisioni di quella parte politica, in particolare era questa la pretesa di Mattero Renzi: quando ero direttore del Tg3 richiedeva due servizi al giorno, uno contro i 5 Stelle e un altro contro Bersani. Vedo che oggi il suo giornale attacca me e altri perché avremmo ceduto al richiamo dei soldi.

Quoque lui.

Mi sembra che non abbia alcun titolo per fare del moralismo su questo tema; solo grazie a Antonio Campo Dall’Orto non sono stata fatta fuori definitivamente dalla Rai.

Pure le polemiche sulla presenza del professor Orsini a Cartabianca sono arrivate più dalla sinistra.

Attacchi gravi, ma dalla precedente gestione del Pd; con la Schlein non ho subito alcuna pressione.

Si aspettava tal clamore?

Sapevo che sarebbe stato il passaggio più complicato della mia vita professionale; una decisione dolorosissima sulla quale ho riflettuto a lungo.

Da quando nasce?

Già l’anno scorso, con il caso Orsini, ho cominciato a ipotizzare un’alternativa, ma erano solo pensieri occasionali dettati dall’amarezza. Il caso Orsini è la pietra angolare. È stata una vicenda dura e si è acuita la percezione che in Rai non fossero così interessati alla mia trasmissione.

Il suo addio alla Rai rientra nei saluti a Fazio, Annunziata e Gramellini?

È un’altra storia; non ho mai avuto la sensazione che mi potessero togliere il programma, ma che in qualche modo fossi considerata più un fastidio da sopportare che una risorsa da valorizzare.

Hanno lottato per tenerla?

Neanche un po’.

Almeno per forma?

L’amministratore delegato (Roberto Sergio) si è comportato da gran signore, però il suo intervento è arrivato 24 ore prima della mia firma per Mediaset.

Più forma che sostanza.

Eh, sì. Ma non voglio fare la vittima.

Pier Silvio Berlusconi l’ha presentata con orgoglio.

Lo ringrazio e ho fiducia nelle garanzie che mi ha dato.
(Continua su il Fatto Quotidiano)

 

 

 

 

(Nella foto Bianca Berlinguer)