Pubblicato il 16/09/2022, 17:01 | Scritto da La Redazione

Canal+ sempre più padrona di Multichoice

Canal+ sempre più padrona di Multichoice
A quasi due anni dalla prima acquisizione di una quota, la controllata di Vivendi detiene circa il 26%. Presente in Africa in oltre 25 Paesi, il gruppo vuole rafforzare la propria posizione nel continente.

Canal+ porta avanti la sua ascesa nel capitale della sudafricana

Les Echos, di Fabio Benedetti Valentini, pag. 22

Già molto attivo in Africa, il gruppo Canal+ sta scalando il capitale della sudafricana Multichoice, altro leader della pay-tv nel continente. La normativa sudafricana limita attualmente i diritti di voto di un azionista straniero nel settore dei media al 20%, un livello che Canal+ aveva già raggiunto a luglio nel capitale di Multichoice. Il gruppo francese, che ha acquisito una partecipazione del 6,5% in Multichoice nell’ottobre 2020, aveva già raggiunto il 15% un anno fa e da allora ha gradualmente aumentato la sua quota attraverso acquisti sul mercato. Canal+ e Multicholce collaborano da diversi anni a produzioni locali, tra cui la serie “Salmi di sangue”. Qual è dunque la logica di questo aumento di capitale di Multicholce? Secondo John Davies, analista di Bloomberg Intelligence, si tratta di un’operazione puramente opportunistica e un’acquisizione sembra uno scenario piuttosto improbabile. Certamente, entrambe le società potrebbero approfondire la loro cooperazione a livello operativo, ma con guadagni finanziari modesti per Multichoice”, ha dichiarato in una nota. Ma a prescindere dagli obiettivi finali di Canai+, la partecipazione in Multichoice offre alla filiale di Vivendi una maggiore esposizione all’Africa anglofona e francofona.

Per Multichoice (collegata a Canal+), la partnership nella produzione audiovisiva risponde anche a una sfida fondamentale: disporre di contenuti locali con un budget relativamente elevato per alimentare la sua piattaforma di streaming Shovurtax, e tenere testa all’assalto di Netflix e altri. Canal+ è presente in Africa in più di 25 paesi, principalmente francofoni, attraverso una quindicina di filiali e più di 30 partner e distributori. Il gruppo non ha mai nascosto di puntare molto sull’Africa per crescere a livello internazionale: a fine giugno contava 6,56 milioni di abbonati nel continente africano (a fronte di quasi 24 milioni nel mondo). L’anno scorso Canal+ ha lanciato la sua piattaforma digitale anche in Africa, ma l’Africa non è l’unico Paese nel mirino del gruppo. Nel 2019, la controllata di Vivendi ha acquistato M7, che opera nell’Europa settentrionale e orientale, per 1 miliardo di euro. Nel 2021, rafforzerà la sua posizione nell’Europa dell’Est e in Austria. Soprattutto, Canai+ è ora interessata a 5tarz e persino alla sua casa madre, lo studio indipendente nordamericano Lionsgate. L’idea è quella di prendere una quota di minoranza e di avviare una partnership. Stara è una mini-HBO con serie come “Gaslit” o “Outlander“. Il suo proprietario dal 2016 ha un catalogo di circa 17.000 film e serie ed è dietro a franchise (The Hunger Games, John Wick), film (“La La Land”, “Knife and Dagger”) e serie (“Mad Men” per AMC, “Orange is the New Black” per Netflix).
(Continua su Les Echos)

 

 

 

(Nell’immagine il logo Canal+)