Pubblicato il 07/09/2022, 17:04 | Scritto da La Redazione
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L’Agcom francese cerca il dialogo fra Canal+ e TF1

L’Agcom francese cerca il dialogo fra Canal+ e TF1
Le due aziende, da tempo ai ferri corti, sono state riprese dall'agenzia garante per le comunicazioni dopo che nei giorni scorsi Canal+ aveva tagliato il segnale dei canali del gruppo TF1.

L’Arcom esorta Canal+ e TF1 al dialogo

Le Figaro, di Enguerand Renault, pag. 26.

È una guerra fredda. Quattro giorni dopo aver tagliato il segnale dei canali del gruppo TF1, Canal+ non ha ancora intenzione di tornare sulla sua decisione. E il gruppo TF1, impegnato nelle udienze presso l’autorità francese per la concorrenza (ADLC), non ha ancora avuto il tempo di sfoderare l’arma di una denuncia al tribunale commerciale in un procedimento sommario per porre fine allo schermo nero. Da entrambe le parti, sembra che nulla si muoverà prima del 7 settembre, il giorno dopo le udienze davanti all’ADLC. E in mezzo ai due belligeranti, il Ministero della Cultura e l’Arcom, l’autorità di regolamentazione dei media audiovisivi, si riducono a chiedere alle due parti di negoziare. Ma purtroppo né il governo né l’autorità di regolamentazione televisiva sono legalmente in grado di intervenire. Già sabato, il ministro della Cultura RimaAbdul Malak aveva chiesto a Canal+ di garantire almeno la trasmissione dei canali del gruppo TF1 sul servizio TNTSat, che popola densamente le aree bianche, soprattutto in montagna.

Secondo i dati dell’Arcom, il 7% della popolazione, ovvero 1,8 milioni di persone, può ricevere i canali DTT solo attraverso un servizio satellitare. Ma l’analisi giuridica effettuata dal gruppo Canal+ conclude che non può rilevare i signai di TF1, nemmeno su TNT Sat, senza aver concluso un accordo con quest’ultima. In caso contrario, si tratterebbe di pirateria. Lunedì l’Arcom ha ricordato all’AFP che “i canali DTT devono rimanere accessibili gratuitamente in tutta la Francia per tutti i francesi”. È alla luce di questo principio che Arcom chiede una rapida soluzione di questa controversia puramente commerciale che sta penalizzando un numero significativo di telespettatori. Aryan sta dialogando con entrambe le parti per cercare di risolvere la controversia il prima possibile. In breve, è lo status quo. Perché il conflitto tra Canar e TF1 è puramente commerciale, dice Arcom. Maxime Saada, presidente del consiglio di amministrazione di Canal+, ha dichiarato in un’intervista al Journal du dimanche che “i canali DTT gratuiti devono rimanere tali”. Tuttavia, la legge riconosce loro il diritto di farsi pagare il segnale dai distributori. Ma perché ciò avvenga, è necessario un accordo. Il contratto tra il TFI e i gruppi Canal è scaduto il 31 agosto. Si tratta quindi di un caso di serpente che si morde la coda. Se non c’è volontà da entrambe le parti, tutti perdono. Gli abbonati a Canal+ non ricevono più i canali TFI. Canal+ rischia di perdere questi clienti scontenti.
(Continua su Le Figaro)

 

 

 

(Nell’immagine il logo di Canal+)