Pubblicato il 23/06/2022, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Traballa la pace tra Mediaset e Vivendi

Traballa la pace tra Mediaset e Vivendi
Joseph Oughourlian, numero uno della spagnola Prisa (controllata dai francesi) con il suo fondo Amber Capital ha acquisito azioni di Mediaset España che gli permetteranno di entrare nel capitale di MFE, di cui il colosso della famiglia Bollorè possiede già il 23,8%. Oughourlian è legatissimo ai Bollorè. Che si sono impegnati con i Berlusconi a cedere il 5% l’anno. Ma con il crollo delle borse per la pandemia e la guerra in Ucraina perderebbero un sacco di soldi. E, quindi, potrebbero cambiare idea. Come già fecero ai tempi della guerra su Mediaset Premium…

Vivendi trova un alleato in MFE

Joseph Oughourlian pronto ad entrare in partita

La Verità, di Fiorina Capozzi

A Parigi corre voce che Joseph Oughourlian sia pronto a dare una mano a Vivendi in una mossa a sorpresa su Mfe, il nuovo polo televisivo europeo della famiglia Berlusconi. Del resto, negli ambienti finanziari della Ville Lumière, il finanziere, fondatore di Amber capital (circa 1,5 miliardi di dollari in gestione), è noto per l’assist offerto a Vincent Bolloré, patron di Vivendi, nella battaglia per la conquista del gruppo editoriale Lagardère contro il miliardario del lusso, Bernard Arnault e il compagno della figlia, Xavier Niel). Per questo, l’ingresso di Oughourlian, patron anche del Calcio Padova, nel capitale di Mediaset España ha fatto rumore a Parigi dove il raid è stato interpretato come l’ennesima mossa a sorpresa orchestrata dal finanziere bretone. O meglio dei suoi alleati nella partita, ancora aperta, per il riassetto di MediaForEurope. Nel dettaglio, Oughourlian, che è presidente del gruppo editoriale spagnolo Prisa (controllato da Vivendi), ha fatto un piccolo investimento nel capitale di España. Piccolo, ma significativo, soprattutto post-fusione: il fondatore di Amber ha acquistato il l’1,362% della controllata iberica del Biscione. La partecipazione si affianca a quella detenuta attraverso Amber, pari all’1,026%. Ha quindi in mano un pacchetto da 4,264 milioni di azioni dal valore di mercato pari a circa 16,4 milioni di euro. Ma ben presto questi titoli, se l’Opas lanciata da Mfe su España filerà liscia, saranno azioni Mfe.

LA MOSSA A SORPRESA

Il pacchetto di titoli in mano ad Oughourlian dovrebbe infatti trasformarsi in quasi 20 milioni di titoli del polo tv guidato da Piersilvio Berlusconi. Con tanto di quota cash da 9,2 milioni al seguito. Oughourlian diventerà quindi il terzo incomodo nel capitale di Mfe di cui Vivendi ha ancora in mano il 23,8% (diretto e via Simon Fiduciaria). Certo con l’impegno di cedere il 5% l’anno. «Impegno che tuttavia il gruppo francese potrebbe anche decidere di non rispettare per via dei forti ribassi di Borsa legati a doppio filo con circostanze eccezionali come la pandemia e la guerra in Ucraina» sostiene un banchiere francese. Non sarebbe la prima volta del resto che la famiglia Bolloré non rispetta i patti. E’ già avvenuto con l’acquisto della tv a pagamento Mediaset Premuim nel aprile 2016. Con un dietrofront francese di pochi mesi dopo al centro di una lunga battaglia legale fra Vivendi e Fininvest sfociata poi in una pace armata con la promessa francese di ridurre la quota in Mediaset. Il punto però è che in finanza le promesse contano poco. Contano i numeri e Vivendi in questo momento è molto preoccupata non solo per il valore delle azioni Mfe, quanto per quello che sta accadendo sul progetto della rete unica di Tim, di cui Vivendi è socio con il 23,75%. Per i francesi, Mfe e Tim sono infatti due facce della stessa medaglia dell’avventura italiana di Bolloré. E le pressioni sull’una incidono sull’altra. Almeno questa è la valutazione d’Oltralpe dove si chiede una valutazione stellare (31 miliardi) per la rete dell’ex monopolista italiano.

 

(Continua su La Verità)

 

(Nella foto le sedi Mediaset Vivendi)