Pubblicato il 14/06/2022, 11:32 | Scritto da La Redazione

Le nuove metriche di Auditel fanno emergere i nuovi fenomeni Tv

Le nuove metriche di Auditel fanno emergere i nuovi fenomeni Tv
Al vecchio «totale ascolto» è stata sottratta una fetta, pari a circa l'8% di share, precedentemente annegata nella voce «altre del digitale terrestre» in cui veniva allocata una parte degli ascolti non riconosciuti. Questo 8% è stato definitivamente spostato nel nuovo cluster «totale tv non riconosciuto», a cui viene sommato anche un analogo 8-9% circa di ascolto che prima era direttamente scartato per la difficoltà di individuarne l’origine e identificarne il contenuto. Risultato: si è scoperto che OTT, gaming e affini valgono il 16-20%. Così su “ItaliaOggi”.

La tv tradizionale si è ristretta

ItaliaOggi, pagina 16, di Claudio Plazzotta.

La rivoluzione dei consumi televisivi inizia ad avere solide basi scientifiche grazie alle nuove rilevazioni di Auditel. C’è, ad esempio, la misurazione dello spostamento dalla tv tradizionale agli over the top che sembrano già valere quasi il 20% di share. E il dato che subito balza agli occhi è il calo del 18,5% dei telespettatori in prima serata in maggio: 20,1 milioni rispetto ai 24,7 milioni dello stesso mese del 2021 (anche nel raffronto con aprile 2022 il dato è inferiore dell’11,6%).

Giù del 17,2% pure l’audience della tv tradizionale nelle 24 ore (8,4 milioni, rispetto ai 10,1 milioni del maggio 2021) e del 17,7% in seconda serata (9,8 milioni nel maggio 2022 in raffronto ai 12 milioni di 12 mesi prima). Rispetto ad aprile 2022, invece, il calo in maggio è del 12% nelle 24 ore e del 10% in seconda serata.

La nuova Auditel

Questi dati rappresentano un ridimensionamento strutturale per la tv tradizionale, poiché la nuova Auditel ha fatto radicali cambiamenti: al vecchio «totale ascolto» è stata infatti sottratta una fetta, pari a circa l’8% di share, precedentemente annegata nella voce «altre del digitale terrestre» in cui Auditel allocava una parte degli ascolti non riconosciuti (cosiddetto «non riconosciuto ex-in»). Questo 8% è stato definitivamente spostato nel nuovo cluster «totale tv non riconosciuto», a cui viene sommato anche un analogo 8-9% circa di ascolto che prima neanche veniva inserito nelle «altre del digitale terrestre», ma era direttamente scartato dal totale ascolto per la difficoltà di individuarne origine e identificarne il contenuto (cosiddetto «non riconosciuto ex-out»).

Pertanto, nel confronto con la classificazione precedente, il nuovo «totale ascolto tv riconosciuto» è un po’ più piccolo; mentre il nuovo «totale ascolto tv non riconosciuto», ovvero, semplificando, over the top, gaming e affini, pesa già circa il 16-20% di ascolto totale. Tutti fenomeni precedentemente non visibili e quindi non indagabili in alcun modo nelle analisi del mercato. Se, quindi, la torta degli ascolti della tv tradizionale si riduce, quella invece degli ascolti complessivi diventa più grande e anche più dettagliata.

Nuove abitudini

Infatti, si può indagare meglio sui nuovi fenomeni dell’ascolto televisivo: il precedente dato delle «altre del digitale terrestre» (voce che in aprile 2022 valeva l’8,4% di share nelle 24 ore) non era elaborabile, mentre quello del nuovo cluster «totale tv non riconosciuto» è elaborabile con le medesime dimensioni di analisi previste per l’ascolto riconosciuto. Si può, quindi, comprendere che cosa fanno i target che gradualmente stanno abbandonando la tv tradizionale; quanto ascolto complessivamente catturano gli over the top; quali sono i nuovi comportamenti di consumo della tv anche negli usi diversi dalla fruizione di contenuti (gaming e browsing dei cataloghi on demand).
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nell’immagine il logo di Auditel)