Pubblicato il 11/03/2022, 17:05 | Scritto da La Redazione

Occhio: Prime Video ti spia!

Prime Video, porta per Amazon

ItaliaOggi, pagina 17, di Claudio Plazzotta.

Prime Video Italia è reduce dalle meraviglie di Real Madrid-PSG, match di Champions League trasmesso mercoledì sera in esclusiva sul territorio italiano. E si sta godendo il successo della seconda stagione di LOL, lo spettacolo comico che ha rilanciato Corrado Guzzanti. Ma per la piattaforma in streaming del gruppo Amazon, che ha molti altri business di cui l’audiovisivo non è certo il principale, cosa significa, esattamente, avere successo? Quali metriche usa per misurarlo?

Come spiega a ItaliaOggi Nicole Morganti, head of Italian Originals-Amazon Studios, «le metriche sono tantissime. Banalmente, sappiamo da subito quante persone stanno guardando un certo contenuto. Ma questo non è sufficiente: misuriamo per quanto tempo lo guardano, se lo guardano tutto o solo per pochi minuti o per poche puntate. E poi verifichiamo quanto quel contenuto faccia acquisire nuovi abbonati a Prime, oppure quanto stimoli gli abbonati a Prime a scoprire che hanno anche il servizio Prime Video compreso nel prezzo (molti, infatti, ancora non lo sanno, ndr), oppure quanto riporti su Prime Video abbonati che magari da sei mesi non guardavano più i nostri contenuti. Questi sono tutti parametri importantissimi per noi. Poi, naturalmente, monitoriamo i social, i commenti diretti, tutto quanto viene detto sui nostri contenuti, il livello reputazionale».

Prime Video è l’unica grande piattaforma in streaming che sta puntando tantissimo sull’intrattenimento originale italiano. Mi vengono in mente le due stagioni di LOL, poi i Ferragnez, le due stagioni di Celebrity Hunted, Dinner club, All or nothing Juventus (la stagione con allenatore Andrea Pirlo), Pintus@Christmas, Before Pintus, i docu-musicali su Ultimo-Buongiorno vita, Tiziano Ferro, Salmo, Sfera Ebbasta, quello in arrivo su Laura Pausini. E, come intrattenimento, ci metterei pure la serie Vita da Carlo con Carlo Verdone, che non è proprio una serie tv, ma quasi un documentario sulla vita quotidiana di Verdone. Perché lo fate?
Gli Originals li facciamo proprio per questo: per fornire occasioni di vedere qualcosa di alternativo che da altre parti non trovi. In sostanza, è come se noi di Prime Video invitassimo i nostri clienti fuori a cena: non possiamo proporre loro quello che mangiano tutte le sere. Proviamo con cose nuove, tipo gli unscripted con grandi attori e grandi personaggi, una cosa che negli Usa si fa da anni ma che in Italia stenta. Prodotti di intrattenimento, ma più ritmati e di un formato più corto, da 30 minuti, che sulle altre tv nessuno può trovare.
Qualcuno però potrebbe controbattere: è facile per voi di Prime Video fare queste cose costose e invendibili al di fuori dall’Italia. Tanto il vostro business non è lo streaming, voi guadagnate da altro, mentre per le piattaforme concorrenti l’intrattenimento in italiano è un lusso difficilmente sostenibile. Che rispondere?
Osservazione giusta. Ma comunque noi tutto quello che spendiamo lo vogliamo vedere sullo schermo. Siamo attenti ai budget e spieghiamo i nostri progetti ad artisti che fanno queste cose non per i soldi: li convinci con altro, non con il cachet. Pensi a un gigante come Carlo Verdone, che per la prima volta fa una serie, e la fa così autoironica, descrivendo per buona parte il Verdone vero. Amazon è in effetti un grande ecosistema nel quale si entra da varie porte, dalle spedizioni, dalla musica, dagli audiolibri, dai video. E ci sono Paesi, ad esempio, nei quali prima è partito Prime Video, e poi sono arrivate le spedizioni Prime. Come vede, sono business che si parlano, funzionali uno all’altro.

Veniamo alla seconda stagione di LOL-Chi ride è fuori, rilasciata lo scorso 24 febbraio: soddisfatta?
Nel primo fine settimana è subito entrato in classifica tra i contenuti più visti, qualcosa vorrà pur dire. C’era una aspettativa altissima. La prima edizione era uscita in un periodo complicato, a inizio aprile 2021, con la pandemia in una fase acuta. Già l’anno scorso eravamo quasi spaventati a partire con uno show comico. Poi ci siamo accorti che univa le generazioni, che aveva una grande presa sui bimbi, che su YouTube c’erano video con classi in didattica a distanza che rispondevano all’appello dicendo “So’ Lillo”. È stato uno show che ha unito molto in un periodo di depressione e tristezza. Quest’anno la guerra in Ucraina è iniziata dopo cinque ore dal rilascio di LOL 2: abbiamo subito sospeso ogni tipo di promozione, per rispetto del momento. Ma è stato un tempio del sorriso, uno spazio di relax rispetto ai drammi.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nella foto Nicole Morganti)