Pubblicato il 28/02/2022, 15:01 | Scritto da La Redazione

Ecco a voi i conti in tasca a Silvio, Marina e Pier Silvio Berlusconi

Silvio non ascolta Spinelli e si distribuisce 15 milioni

Affari&Finanza de La Repubblica, pagina 22, di Andrea Giacobino.

Da zero a quindici milioni di euro: tale è la distanza che separa l’inizio dalla fine della pandemia. Lo rivelano le scelte patrimoniali fatte qualche giorno fa dalle assemblee dei soci delle Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava, le quattro holding guidate dal fidato amministratore Giuseppe Spinelli attraverso le quali l’ex premier detiene il 63% circa della Fininvest, a sua volta azionista di maggioranza relativa dell’olandese MfE a capo del gruppo televisivo Mediaset.

La struttura di controllo di Fininvest, nel dettaglio, vede i quattro veicoli – di cui Berlusconi è azionista di larga maggioranza con una manciata di azioni proprie – possederne rispettivamente il 17,1%, il 16,7%, il 7,8% e il 20,4%, mentre le quote restanti di capitale sono in mano per il 7,6% ciascuno alle Holding Italiana Quarta e Quinta, rispettivamente dei figli Marina e Pier Silvio avuti con la prima moglie, mentre il restante 21,4% è nelle mani della società H14, il cui capitale è ripartito al 33,% cadauno dagli altri tre figli Luigi, Barbara ed Eleonora, avuti con Veronica Lario.

I dividendi delle holding

Le quattro holding di Silvio Berlusconi (così come quelle di Marina e Pier Silvio) chiudono contabilmente i bilanci alla fine di settembre e così quelli appena approvati sono i numeri che risentono nel conto economico delle scelte fatte nei primi nove mesi del 2021 dal principale asset in portafoglio, appunto il controllo di Fininvest. Nell’estate dello scorso anno il gruppo, presieduto da Marina e guidato da Danilo Pellegrino, archiviò il bilancio del 2020 con una perdita di 27 milioni nell’esercizio civilistico ma decise, attingendo alle ricche riserve, di remunerare i soci con un dividendo di circa 100 milioni, in calo comunque dal bilancio precedente.

E così nelle casse delle quattro holding di Berlusconi sono arrivati subito dopo circa 63 milioni di cedole, che si sono riflessi nei 65 milioni di utili complessivi: 20 milioni per la Prima, 15,6 milioni per la Seconda, 7,7 milioni per la Terza e 21,4 per la Ottava. C’è da osservare che i quattro bilanci precedenti chiusi a fine settembre del 2020 in piena pandemia avevano fatto registrare un profitto quasi doppio (123 milioni), di cui però nemmeno un euro era finito come dividendo in tasca all’unico azionista.

Berlusconi passa alla cassa

La prudenza patrimoniale decisa da Berlusconi nell’anno del Covid è stata seguita, ma solo in parte, pochi giorni fa e questo nonostante proprio Spinelli avesse comunque consigliato, alla fine della nota integrativa dei bilanci delle quattro holding, di accantonate l’intero utile complessivo a riserva straordinaria avendo la riserva legale già raggiunto il limite previsto dal codice civile. Questa scelta, in effetti, è stata adottata dall’assemblea della Prima, della Terza e dell’Ottava ma non da quella della Seconda holding che, non ascoltando il consiglio di Spinelli, ha deciso invece di erogare al socio Silvio Berlusconi una cedola di 15 milioni, pari a quasi l’intero utile.

C’è in ogni caso da osservare che con la mancata distribuzione della restante quota di dividendi arrivati dalla Fininvest, tutta accantonata, il patrimonio netto complessivo del poker di casseforti dell’ex premier – che dispongono di oltre 8 milioni di liquidità – è salito ad oltre 368 milioni e che quei 15 milioni incassati da Silvio equivalgono comunque a un ottimo pay out del 23%. La pandemia è quindi passata, almeno dal punto di vista delle tasche di Berlusconi. Le conseguenze restano comunque non indifferenti: tre anni fa la cedola complessiva incassata dal Cavaliere grazie alle sue quattro holding era stata di oltre 61 milioni, scesa a 28 milioni all’inizio del 2020 e poi a zero un anno fa.
(Continua su Affari&Finanza de La Repubblica)

 

(Nella foto Silvio Berlusconi)