Pubblicato il 28/02/2022, 11:34 | Scritto da Andrea Amato

La guerra mette a nudo la pochezza del tele-giornalismo italiano

La guerra mette a nudo la pochezza del tele-giornalismo italiano
Lucia Annunziata, Massimo Giletti e Marc Innaro sono solo tre esempi, lampanti, di come il racconto di questa assurda guerra sia in mano a persone inadatte. E poi c’è la politica, con Luigi Di Maio bravissimo al buffet, ma incapace nelle relazioni diplomatiche.

Marc Innaro è corrispondete da Mosca per la Rai

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin ha portato a galla tutta la fragilità e l’inconsistenza del giornalismo televisivo italiano. Dall’imbarazzante Lucia Annunziata, che tra fuori onda, scuse e incapacità di gestire la gaffe ha dato il peggio di sé, alle domande bizzarre di Massimo Giletti agli ucraini riparati nella metropolitana di Kiev, passando per lo strano stupore del mondo davanti alle corrispondenze da Mosca di Marc Innaro, giornalista Rai, da sempre filo-russo e proprio per questo apprezzato da Matteo Salvini. O almeno dal Salvini che fino a settimana scorsa inneggiava a Putin, ma forse non dal Salvini che questa settimana ha pregato davanti all’Ambasciata ucraina.

E dopo due anni di pandemia Covid, in cui l’informazione è stata subappaltata agli scienziati, questa assurda guerra porta a galla tutta l’inconsistenza di chi invece dovrebbe fare raffinate analisi di geopolitica. E se poi il politico che più di tutti dovrebbe gestire questa crisi, ovvero il Ministro degli Esteri, è Luigi Di Maio, definito dalla controparte russa come un “campione del buffet” con poche capacità diplomatiche, allora il quadro è completo. Già in passato avevamo evidenziato come la peggiore classe politica della storia repubblica sia raccontata dalla peggiore classe giornalistica di sempre e in questi giorni, purtroppo, ne abbiamo l’amara conferma.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Marc Innaro)