Pubblicato il 05/08/2021, 12:35 | Scritto da La Redazione
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Paola Ferrari annuncia l’addio alla Rai

Lascio la Rai dopo i Mondiali

ItaliaOggi, pagina 16, di Claudio Plazzotta.

Paola Ferrari è entrata in Rai come giornalista sportiva nel gennaio dei 1990, alla Domenica Sportiva di Tito Stagno. E ne uscirà, in via definitiva, alla fine dei Mondiali in Qatar, nel dicembre del 2022. D’altronde viene da un’estate magica in cui ha accompagnato la Nazionale di calcio italiana nella vittoria agli Europei, con 20 milioni di telespettatori su Rai1 in occasione della finale, «anche se io, a 16 anni, quando lavoravo con Enzo Tortora a Portobello, ero abituata a 28 milioni di telespettatori», scherza la giornalista e conduttrice mentre si phona i capelli.

Ma perché lascia?
Basta, mi dicono che sono vecchia (a ottobre compirà 61 anni, ndr), accompagno la nazionale in Qatar e poi saluto tutti per dedicarmi a tempo pieno al cinema insieme con il gruppo Lucisano (di cui la Ferrari è socia, ndr).
Quali sono quindi i suoi programmi per il prossimo autunno?
Di sicuro la Nazionale, il 2 settembre a Firenze e poi, tre giorni dopo, a Basilea.
E su Novantesimo Minuto o La Domenica Sportiva?
Non ho informazioni. Si tratta ancora con la Lega Serie A sull’acquisto dei diritti in chiaro per quelle trasmissioni. Non credo riusciremo a strappare qualcosa al sabato. Ma non so.

Che ne pensa della politica Rai in tema di diritti tv sportivi?
Non mi permetto di parlare dell’azienda, anche se ovviamente la perdita dei diritti della Champions League e della Coppa Italia è una ferita ancora aperta. Dopo gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Tokyo, comunque, il messaggio degli italiani alla Rai è molto chiaro: vogliamo lo sport in chiaro, ci piace vederlo sulla Rai. Lo sport è importante per gli italiani, accresce l’orgoglio nazionale, la voglia di rinascita: perciò, meglio tagliare uno show e usare quel budget per regalare dello sport in chiaro. Ovvio che non mi dimentico che il mercato dei diritti tv dello sport e arrivato a richieste esorbitanti.
La Rai esce bene dal punto di vista del racconto sia degli Europei di calcio 2020, sia delle Olimpiadi. Il documentario Sogno Azzurro sulla Nazionale di Roberto Mancini, ad esempio, è di altissima qualità. Le telecronache di Franco Bragagna nell’atletica leggera sono da incorniciare. Poi uno va sul canale RaiSport, all’lcn 58, e si ritrova le partite di calcio dell’Avellino degli anni 80….
Abbiamo fatto un bel lavoro, riconquistando anche molto pubblico giovane. E si è dimostrato che la Rai è capace di realizzare prodotti di qualità, anche meglio della concorrenza che sulla stampa e nella critica vanta però simpatie che noi non abbiamo. Devo anche ricordare che RaiSport ha mille paletti: dobbiamo sempre chiedere permesso alle reti, alle altre testate. Sul nostro canale all’lcn 58, certo, si poteva fare di più. E dobbiamo potenziarlo, non chiuderlo come qualcuno propone. Per il telespettatore non è semplice arrivare fino al numero 58, ma è vero, non si è fatto abbastanza su RaiSport. In Rai ci sono tantissimi giornalisti con enormi potenzialità, bisogna solo trovare una coesione tra reti e testate, molto difficile da realizzare.

Quest’estate è decollato pure il mercato dei giornalisti sportivi, con tanti spostamenti…
Beh, con Dazn che ha preso tutta la Serie A è naturale che da Sky se ne vada un po’ di gente. E io sono convinta che Dazn diventerà una realtà sempre più importante, ha enormi potenzialità.
Nonostante Diletta Leotta che lei ha molto criticato?
Di lei non condivido l’esprimere in modo troppo vigoroso la sua sensualità. Certo, io alla sua età ero meno brava. Ma quest’anno avrà filo da torcere: da Mediaset arriva Giorgia Rossi, una molto simile a Ilaria D’Amico.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nella foto Paola Ferrari)