Pubblicato il 13/07/2021, 17:38 | Scritto da La Redazione
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Aldo Grasso bacchetta le allegre vacanze della Rai

Aldo Grasso bacchetta le allegre vacanze della Rai
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: «I programmi del servizio pubblico si prendono in media tre mesi di ferie. Da quando inizia ad andare in onda “Techetechetè”, significa serrande abbassate e cartello “Chiuso per ferie”».

«Chiuso per ferie», la lunga vacanza del servizio pubblico

Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Fra i molti problemi che dovranno affrontare in Rai Marinella Soldi e Carlo Fuortes (due persone di indiscutibile valore, una scelta di livello) ce n’è uno, apparentemente di poco conto, ma di alto valore simbolico. Il problema è questo: i programmi del servizio pubblico si prendono in media tre mesi di ferie. Da quando inizia ad andare in onda Techetechetè, significa serrande abbassate e cartello «Chiuso per ferie». Eppure, lo abbiamo scritto più volte, il pubblico che d’estate segue la tv è il pubblico più anziano, quello che magari non può permettersi di andare in vacanza, quello che chiede alla tv un po’ di compagnia.

Alle obiezioni, la riposta è sempre la stessa: in estate ci sono meno investimenti pubblicitari e quindi si cerca di risparmiare, di far quadrare i bilanci. A spese del pubblico. Che paga, una prima volta, con il canone e una seconda con una programmazione di risulta. Quando a certi conduttori viene loro contestato l’esorbitante ingaggio, rispondono sempre così: «Ma io faccio guadagnare soldi alla Rai con gli inserzionisti». Già, ma se il programma invece di otto mesi ne durasse dieci, come sarebbe moralmente giusto, bisognerebbe rifare i conti. Non voglio entrare in dettagli tecnici, mettiamo pure che per ragioni aziendali un programma non possa durare più di otto mesi (forse c’è il rischio che il personale esterno debba poi essere assunto dall’azienda, anche se il problema non riguarda i programmi acquistati «chiavi in mano»), ma perché sostituirlo, in tv e in radio, con un altro decisamente inferiore?
(Continua su Corriere della sera)

 

(Nella foto i loghi delle reti Rai)