Pubblicato il 18/06/2021, 17:32 | Scritto da La Redazione

CNews leader nell’informazione in Francia. E la sinistra vuole vietarla

CNews leader nell’informazione in Francia. E la sinistra vuole vietarla
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la rete posseduta dal magnate Vincent Bolloré, numero uno di Vivendi, è accusata di dare troppo spazio a Marine Le Pen e di incitare all’odio sociale. Così il quotidiano “Liberation” ha deciso di aizzarle contro l’opinione pubblica. Risutato? Un boomerang.

E in Francia i comunisti di Libé propongono la censura di CNews

La Verità, pagina 10, Matteo Ghisalberti.

Anche in Francia, migliaia di studenti delle superiori sono alle prese con la maturità e il quotidiano di sinistra Libération, diretto da Dov Alfon, ha deciso di dare loro «un aiutino». La testata ha immaginato tre quesiti per gli scritti di filosofia, che si sono svolti ieri. L’idea partiva da buone intenzioni. Peccato però che nel proporre i temi, i giornali di Libé ne abbiano approfittato per dare ai maturandi qualche lezione di censura condita con qualche fondamento di politiche di sinistra. I quesiti della fanta-maturità inventata dal quotidiano francese erano: «Bisogna vietare CNews?», «Siamo liberi di metterci in lockdown?», «È possibile trovare la felicità semplicemente attraversando la strada?». CNews è un canale d’informazione appartenente al magnate francese Vincent Bolloré. Più o meno con l’inizio deI movimento dei Gilet Gialli, CNews ha orientato la propria linea editoriale verso una sempre maggiore apertura a posizioni contra corrente. Con l’arrivo dei Covid, il canale non ha smesso di porre domande, anche criticando apertamente la galassia macronista.

La scelta è stata vincente visto che CNews è diventato il primo canale d’informazione francese in termini di ascolti. Se il secondo quesito della maturità immaginata dal quotidiano francese rimandava ai lockdown, imposti dai governi di mezzo mondo, per contenere il virus nato in Cina, il terzo era una critica al presidente Emmanuel Macron. In piena stagione Gilet Gialli, il capo di Stato francese non aveva rinunciato ai bagni di folla. In occasione di uno di questi, un giovane disoccupato si era meritato un predicozzo dal fondatore di En Marche. Macron aveva fatto lo spaccone, dicendo al giovane che, a lui, per trovare lavoro, bastava «attraversare la strada». Con la scusa della fantamaturità, Libération ha preso dunque di mira un media concorrente e un presidente, nato politicamente socialista, ma folgorato sulla via di Wall Street. Insomma, un simbolo della finanza che la sinistra vuole abbattere a meno che non assecondi i suoi piani di decostruzione sociale. Il giornale ha ricordato ad esempio che l’organo francese di sorveglianza dei media ha «richiamato all’ordine» CNews «per aver accordato troppo tempo di parola al Rassemblement National» di Marine Le Pen. Poi i fanta-prof di Libé  hanno ricordato che anche il polemista Erie Zemmour – figura di punta del canale tv – è stato condannato per «incitazione all’odio». Queste argomentazioni sono servite per giungere a delle conclusioni che ricordavano una messa all’indice.
(Continua su La Verità)

 

(Nell’immagine il logo CNews)