Pubblicato il 20/05/2021, 17:33 | Scritto da La Redazione
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Simona Agnes e Paolo Del Brocco favoriti per i vertici Rai

Simona Agnes e Paolo Del Brocco favoriti per i vertici Rai
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: lei è la figlia di Biagio Agnes, l'uomo di fiducia della Dc, che la Rai l'ha governata ininterrottamente per decenni. Lui è l'amministratore delegato di Rai Cinema da 9 anni ed è considerato vicino al Pd e a Italia Viva. Ma Mario Draghi potrebbe calare il suo asso.

Inizia la corsa ai vertici Rai

Italia Oggi, pagina 11, di Gennaro Da Verzi.

Mario Draghi sulla Rai non sa che pesci pigliare. Senza che ora si agitino inutilmente gli strenui difensori del nostro presidente del Consiglio, che non ci stancheremo mai di ringraziare per il suo generoso impegno alla guida del Paese, può capitare che anche il migliore su un tema così complesso, come decidere chi dovrà governare il servizio pubblico nei prossimi tre anni, non abbia le idee chiare. Si sussurra che il premier stia chiedendo lumi un po’ a tutti, cercando di catturare un’idea praticabile e che gli consenta di venire fuori dal gioco dei veti contrapposti. L’incarico dato a un’importante società di «cacciatori di teste» ha prodotto la solita lista di nomi di semisconosciuti. Può essere affidato a persone completamente all’oscuro del prodotto Rai (è la domanda che si sente ripetere più spesso) il governo di un’azienda strategica per il Paese e alle prese con un mercato esposto a una trasformazione epocale?

Per questo motivo piacerebbe a molti una soluzione interna, cioè quella di due figure di esperienza scelte all’interno dell’azienda, in grado di mettere tutti d’accordo e con idee chiare su cosa fare nel prossimo futuro. Impresa davvero difficile. Dopo aver lasciato cadere una serie di proposte apparse subito troppo schierate politicamente – Andreatta, Lucia Annunziata, Giovanna Botteri, Monica Maggioni – sono improvvisamente salite le quotazioni dell’accoppiata Simona Agnes e Paolo Del Brocco. La prima è la figlia di Biagio Agnes, l’uomo di fiducia della Dc, che la Rai l’ha governata ininterrottamente per decenni. Il secondo è l’amministratore delegato di Rai Cinema da 9 anni ed è considerato vicino al Pd e a Italia Viva. Fu anche indicato direttore generale dopo Antonio Campo Dall’Orto nel 2017 da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Ma la coppia avrebbe soprattutto il consenso di quel vasto mondo di «produttori esterni» che dipendono dalle scelte della Rai e che sono molto interessati al buon andamento degli ascolti.

Le ipotesi di Draghi

Draghi non sembra – dicono i ben informati – molto convinto di questa soluzione e preferirebbe come amministratore delegato una donna di sua conoscenza, Alessandra Perrazzelli, avvocato genovese, vice-direttore generale di Banca d’Italia. Un astro nascente in quel mondo di cui lo stesso Draghi ha una particolare considerazione, ma è assolutamente all’asciutto della complessa materia che sovrintende il servizio pubblico e a cui è preposta la principale azienda culturale del Paese. Anche in parlamento le cose procedono a rilento per l’individuazione dei 4 rappresentanti, due per la Camera e due per il Senato. Il centrodestra sembra orientato a confermare in blocco la sua squadra, anche per evitare nuovi conflitti con il partito di Meloni. Si andrebbe quindi alla riconferma del leghista Igor De Blasio e del rappresentante di Fratelli d’Italia Giampaolo Rossi. Per Forza Italia resterebbe alla presidenza della commissione di Vigilanza Alberto Barachini.

Qualche novità invece è attesa sul fronte del centrosinistra, in particolare in casa Pd dove avanza il nome di Francesca Bria, attualmente presidente del fondo per l’innovazione tecnologica di Cdp. Economista di sinistra, vicina a Letta e Orlando, con idee molto innovative sul tema della sovranità digitale, sostituirebbe l’orfiniana Rita Borioni, e segnerebbe una novità rilevante rispetto agli ultimi anni dove renziani e franceschiniani hanno deciso in Rai un po’ tutto. Sul fronte 5 Stelle toccherà ora a Conte indicare chi sarà il rappresentante del movimento, che rimane – serve ricordarlo – il primo partito in questo parlamento.
(Continua sul giornale)

 

(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini a Roma)