Pubblicato il 05/04/2021, 15:02 |
Scritto da Carlo G. Lanzi
FiftyFifty – Cristiano Militello risponde a 50 domande: Mi piacerebbe condurre un contenitore di calcio e comicità
TvZoom mette 50 domande e gli intervistati 50 risposte. Una sorta di questionario di Proust rivisitato in chiave televisiva. Protagonista di oggi l’inviato di “Striscia la Notizia”, che da anni registra i picchi d’ascolto.
Cristiano Militello è in onda anche tutte le mattine su radio R101
- Offre TvZoom, cosa bevi? Un tamarindo.
- Qual è il primo programma Tv che hai visto? Canzonissima con la Carrà.
- Qual è il primo programma Tv che hai fatto? Schiamazzi Notturni su Teleriviera, registravamo in una discoteca della Versilia, il Victoria.
- Chi è stato il tuo maestro televisivo? Ho lavorato con Antonio Ricci, Pippo Baudo, Carlo Conti. Tutti mi hanno insegnato cose.
- Tra i partner che hai avuto in TV, con chi sei andato più d’accordo e perché? Sono sempre stato un solista. Ho avuto uno solo partner vero e proprio: Gaetano Gennai.
- E con chi ti sei scontrato e perché? Non sono litigioso. Mi è capitato a volte di difendere alcune idee o scelte artistiche, non sempre riuscendoci, ma sempre con la testa, mai con la pancia.
- Qual è il programma che vorresti fare? La cosa che faccio a Striscia la notizia si avvicina molto al programma che… avrei voluto sempre fare: coniugare le mie due grandi passioni, calcio e comicità. Mi piacerebbe un giorno poter avere un contenitore mio, dove poter continuare a trattare il calcio così, con curiosità e sorriso.
- Se non avessi fatto questo lavoro cosa avresti fatto? Forse l’insegnante. Forse. Ho avuto solo un breve periodo in cui mi sarebbe garbato fare il commissario di Polizia, ma è stata un’infatuazione breve. La realtà è che mi son sempre solo visto come uomo di spettacolo. Anche musicista, ballerino, ma sempre sul palco.
- Quella volta in cui avresti voluto mollare tutto? La mattina del giorno in cui poi, in realtà, è cambiata la mia vita. Settembre 2004: mi dovevo recare a Vietri sul Mare per fare l’ospite comico a un matrimonio. Il viaggio di andata fu un lungo e perplesso bilancio sui miei primi venti anni di carriera. Avevo molto più dato che ricevuto. Ero lì lì per mollare, poi il pomeriggio ricevetti una telefonata: dopo essere stato rifiutato due volte, mi avevano preso a Striscia la Notizia.
- Qual è il programma Tv che ti è piaciuto di più in assoluto? Non ho mai atteso più niente come Oggi le comiche il sabato prima di pranzo, come gli show di Sandra e Raimondo o Giochi senza frontiere. Ma quello che mi segnò di più forse fu Non stop (1977-1979): una fucina di talenti incredibile, una sequenza ininterrotta di comici senza presentatore. Una rivoluzione per l’epoca.
- Qual è la serie Tv che hai amato di più? Happy days, Sandokan, George e Mildred.
- Che serie stai guardando ora? Casa Militello, l’avvincente saga di un padre alle prese con due figli in età pre-adolescenziale al tempo del Covid-19.
- Quanti televisori hai in casa? Uno, ma dopo l’avvento dei miei figlioli ne ho un vago ricordo. Credo ci sia sempre, però.
- Guardi mai la Tv su tablet o smartphone? Non ho né tablet, né smartphone. Sono l’ultimo dei Flintstones. Vedo ogni tanto qualcosa sul computer.
- Il tratto principale del tuo carattere? Aver coltivato il mio talento e inseguito i miei sogni, non perdendo di vista gli altri e il mondo circostante.
- I tuoi tre pregi più importanti? Disponibilità, curiosità e ironia.
- I tuoi tre difetti più grandi? Troppo buono, troppo sensibile e troppo insonne.
- Qual è la qualità che apprezzi in un uomo? La capacità di ascoltare, la semplicità e la leggerezza.
- Qual è la qualità che apprezzi in una donna? L’igiene intima.
- Il tuo passatempo preferito? Rispondere ai questionari con 50 domande.
- Che cosa sogni per la tua felicità? Invecchiare come Sting: in Toscana, con il vino, le colline, il sesso tantrico e le persone che si amano.
- Quante volte ti sei innamorato? Alcune, ma conta solo l’ultima.
- Quale sarebbe, per te, la più grande disgrazia? Morire a campionato in corso, senza sapere come va a finire.
- In quale Paese vorresti vivere? Girerei la domanda ai miei figli. Io, lo trattassimo meglio, mi terrei volentieri anche questo. Per il resto c’è il turismo.
- La città che ami di più e perché? La mia Pisa, perché c’ho vissuto dai 6 ai 16 anni.
- L’ultimo libro che hai letto? La città azzurra di Elena Marmugi.
- I tuoi scrittori preferiti? Edoardo Nesi, Lorenzo Beccati, Simenon, Paolo Sorrentino, Marco Malvaldi e Fabio Genovesi.
- I tuoi poeti preferiti? Vecchioni, Guccini, Fossati, Gianna Nannini, Pino Daniele, Renato Zero e Battiato.
- Chi sono i tuoi eroi? Chi si spacca la schiena in silenzio. Chi riesce a esser coerente coi propri valori. Chi trova il posto e il tempo per il sociale. I fuori dal coro, i fuori dalle mode, i fuori tempo massimo.
- E le tue eroine? Al giorno d’oggi le suore.
- Il tuo musicista preferito? Tears For Fears, Depeche Mode, Genesis, Incognito, Massive Attack, Disclosures e Subsonica.
- La canzone che vorresti come colonna sonora della tua vita? Unfinished Sympathy dei Massive Attack.
- Il tuo pittore preferito? Banksy.
- Un eroe nella tua vita reale? Mio cognato.
- Una tua eroina nella vita reale? Qualsiasi mamma di un figlio con handicap.
- Il tuo colore preferito? Azzurro.
- Il tuo fiore preferito? Girasole.
- Che cosa detesti? Gli ego riferiti. Chi dà sempre la colpa agli altri o alla sfortuna, chi non dice grazie, scusa o buongiorno.
- Qual è il personaggio della storia che odi più di tutti? L’arbitro Byron Moreno.
- Qual è l’impresa storica che ammiri di più? Spagna ’82.
- Quale superpotere vorresti avere? Volare. Anche all’indietro nel tempo. Sbirciare il passato mi interessa più che vedere nel futuro.
- Come ti senti attualmente? Dopo 42 domande un filo stanco.
- Un esempio di piccola soddisfazione? Evitare un ingorgo in autostrada
- Per che cosa ti senti in colpa? Quando non riesco a dare certezze e/o qualità ai miei figli. Quando non riesco a rallentare. Quando sacrifico troppo sull’altare della ricerca della perfezione.
- Quanti tamponi hai fatto finora? Una trentina.
- Sei mai stato positivo al Covid-19? No.
- Dimmi il tuo motto di vita. «Non v’è genio senza mestiere», non è mio, è di Charlie Chaplin.
- Come vorresti morire? Senza conti in sospeso, facendo all’amore, sotto le stelle.
- Cosa vorresti scrivere sulla lapide? Sembrava tanto una persona perbene.
- Come ti vedi tra dieci anni? Fuori dalla zona rossa.
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(Nella foto Cristiano Militello)